Sabato scorso si
è tenuto un presidio di CasaPound Italia in piazza G. Matteotti. Ho letto l’annuncio,
il giorno stesso – il pomeriggio dell’ex-festa della Vittoria –, su una testata
locale (Avezzano: ‘Basta
degrado ed insicurezza’, Sabato 4 novembre presidio ed assemblea pubblico di
CasaPound Italia in Piazza Matteotti contro immigrazione senza controllo,
in «IlFaro24» 4 novembre 2017). Niente da eccepire nel merito: c’è libertà di
manifestare il proprio pensiero, in Italia. Ho invece da osservare qualcosa riguardante
un dettaglio del metodo.
Campeggiava nella locandina della citata manifestazione pubblicata (chissà
perché) dalla stessa testata, uno scatto del famoso cosiddetto barbecue settembrino mentre in realtà si
trattava di sette-otto persone che festeggiavano la Pasqua dei musulmani. (Sotto
casa, ma sulla pubblica strada). Non m’interessa se si è trattato di
provincialismo, ignoranza o peggio da parte di alcuni, era in ogni modo una
faccenda legata a una pratica religiosa su cui era meglio tacere, metterci una
pietra sopra una volta compreso ciò che
era successo; io ne ho trattato un paio di mesi fa:
Chiedo ora: rimarrebbe male
un cristiano (casomai tradizionalista) se qualcuno – non un etnologo s’intende
–, gli dicesse che in realtà sta credendo a un paio di legnetti messi a croce?
Si offenderebbe la stessa persona se all’uscita da un municipio o da una
chiesa, reduce dal suo matrimonio qualcuno gli gridasse dietro, che è stata solo
una pagliacciata? Ti fotografano al funerale di un amico intimo, aggiungono la
didascalia «Facciamo il gioco del silenzio» e la postano in rete; domanda:
t’incazzi come una bestia o ti dà un infinito piacere? Tutto qua.
(Ci sarebbe da scrivere sull’intera
vicenda in modo panoramico ma ci ha pensato Guy-Ernest Debord, mezzo secolo fa.
In breve: perché una persona che vede commettere o è l’oggetto di un abuso o un
reato, chiama la tv anziché la
polizia o i carabinieri?)
(Parliamo di cose serie).
Ho avvistato i resti di un rapace – così mi è sembrato –, morto di recente
dalle parti di Tarquini legnami, lato via Morino di fronte all’ex-ferrovia
dello zuccherificio; buttateci un occhio e poi fatemi sapere – mai visto un
simile uccello da queste parti.
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