Ha avuto
successo il post precedente. L’argomento è ancora una raccolta di firme dovuta
a un presunto cambio di rotta dell’attuale Amministrazione rispetto a quella
precedente.
L’anno
scorso ho raccontato come la riduzione del traffico motorizzato privato, sia
stato sensibilmente ridotto in alcune città europee. È almeno una questione di
continuità amministrativa: sindaci di diverso colore politico avevano una
simile volontà e la stessa ricetta per ridurre il numero delle automobili
private. (Succede anche altrove non solo in Italia, che un partito abbia una
vita breve o sia soggetto a cambi di rotta, riposizionamenti). Non è però solo
una mera faccenda amministrativa, politica: c’entra in realtà anche la risposta,
la collaborazione della collettività, dell’opinione pubblica, dei singoli
cittadini.
Il prossimo
4 marzo metterò i piedi – per votare alle Politiche –, nell’aula dove ho
trascorso l’anno scolastico 1968-69. È stato quello uno dei motivi – l’ultimo
in ordine d’importanza, com’è ovvio –, per oppormi alla vendita della
Corradini-Fermi, alcuni anni fa. Trovo un’esagerazione parlare di «progetto» riguardo al complesso dei
Torlonia, com’è successo nei giorni passati; va bene il termine idea e meglio
ancora, pensata; sono state lanciate negli anni, idee circa il riuso delle sue singole parti; manca un’idea decente di
come occupare degnamente proprio il palazzo:
non si può trasferire proprio tutto in un posto del genere. (Il progetto è una
cosa diversa dal patchwork di pensate.
C’entra anche il non ritrovarsi, il non sentirsi inglobati in una dinamica di
sorta da parte dei compaesani). La mancanza di pensiero, di elaborazione è
dovuta al fatto che quella zona è sempre rimasta estranea all’immaginario degli avezzanesi e perciò non si è mai
proposto (collettivamente, singolarmente) un suo uso diverso. Essa rientra
nelle competenze del nostro Comune da pochi anni, ma non registro cambiamenti di
sorte nella testa dei compaesani: resta una sorta di enclave dentro la città.
Si sviluppa
in un simile ambiente quella raccolta di firme: alla gente interessa poco o
niente – comprensibilmente – il futuro, il destino di quel complesso.
I «colori»
politici perciò, invogliano a cliccare chi cerca o si trova davanti agli occhi
la petizione di Change. Altroché.
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