lunedì 26 febbraio 2018

Radio Bar(i) 5

Si discute della situazione nel Comune in giro, nonostante il maltempo – sì, sono uscito nonostante la nevicata e il gelo. Vi è di mezzo, l’incontro odierno del centrodestra e il gruppo di De Angelis per la firma di un patto per lo «sviluppo» e il «rilancio» d’Avezzano. È stata una botta di gioventù, leggere che qualcuno propone (nuovamente) di votare un altro perché è una maniera di portare le richieste della nostra città addirittura in Parlamento. Tutto come ai tempi dei Clash, Simple Minds, Tuxedomoon e Talking Heads; ricordo almeno io anche com’è andata a finire.
La prima cosa che ho notato nel comunicato che annunciava l’incontro e rimasta impigliata nei pezzi di un paio di testate giornalistiche (IlFaro24, NewsTown), è: «città metropolitana di Avezzano». È bene precisare: Avezzano non rientra nel novero delle Città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia). (Il capoluogo marsicano non è nemmeno una «città territorio», secondo il pensiero di Giovanni Di Pangrazio). Ho poi ripensato a un frammento che avevo utilizzato nei miei post dedicati alle Amministrative 2017: «Sembra infatti, che il candidato sindaco che sarà appoggiato da una parte scolorita del partito di Berlusconi abbia promesso, con altri, di passare (dopo le elezioni) a Forza Italia», Antonio Morgante in AbruzzoWeb 11 marzo 2017 e AvezzanoInforma 13 marzo 2017.
Ho preso a chiamare centrodestra l’alleanza elettorale di De Angelis dopo l’endorsement di Silvio Berlusconi – giugno 2017. (Ok era abbastanza difficile rifiutare un appoggio da un simile ingombrante personaggio). Ho rimproverato ai promotori, ancora in quel periodo, la pubblicità alle visite di politici di lungo corso o abbastanza noti: sarebbe stato utile glissare per irrobustire l’immagine del raggruppamento civico imposto all’inizio.
È facile chiedersi quale sia il senso di una simile riunione a sei giorni dalle Politiche: i partiti nazionali che – com’è ovvio – si presentano anche da noi, avrebbero dovuto già pensarci ad Avezzano. Leggere il 22 febbraio 2018 che si sta ancora elaborando il testo da approvare, fa tenerezza: «Non appena il documento programmatico sarà elaborato in tutti i suoi dettagli».
Bene, abbiamo da una parte un’alleanza «civica» locale e dall’altra un eterogeneo gruppo di liste e partiti nazionali che nelle nostre parti si trova avanti, stando a tutti gli ultimi sondaggi (23 febbraio). (Il centrodestra si trova in testa nella Marsica anche in tutti quelli precedenti). Era proprio necessaria, strategica Avezzano? (Poi). Un’alleanza politica nazionale offre una sponda a una lista civica, perciò locale: questa come ricambia? Sciarpe di lana – con questo freddo, buffetti sulle guance, barattoli di miele? No, penso che essa dovrà travasare i propri voti nel centrodestra alle imminenti Politiche. Il sindaco non ha problemi a quanto pare: «la mia collocazione naturale è a destra», citato da Luigi Salucci, 20 febbraio 2018. È spuntato più di una volta questo ritornello di De Angelis in campagna elettorale: «la mia è una coalizione civica che è composta da diverse anime, ci sono di centrodestra e di centrosinistra», (AbruzzoWeb 27 giugno 2017). Ho la sensazione che alle Politiche alcuni elettori di De Angelis – pochi, in verità – torneranno alla casa-madre (Pd, Leu, Pap), mentre molti di più si riverseranno su M5s – è stato dopotutto per quattro anni il primo partito ad Avezzano. (Fatti loro in ogni modo).

La situazione oggi sul tappeto è di non facile soluzione. I nuovi arrivati – nel senso: Udc – chiederanno qualcosa di sostanzioso per garantire il loro appoggio negli ultimi quattro anni e passa. Si accontenteranno essi solo di un assessorato «pesante»? Io lo ignoro ma già questo metterà in crisi ciò che rimane della configurazione iniziale; gioverebbe in tal caso un altro accordo dopo il 4 marzo con i nuovi (?) alleati: si dirotta qualcuno su un’altra poltrona. Il programma elettorale premiato dai cittadini è davvero l’ultimo dei problemi, altroché. Io ritengo, come ho già scritto di recente, che Gabriele De Angelis debba proseguire nonostante tutto, è bene non interrompere la consiliatura. Ho notato intorno a lui un clima di grande entusiasmo e di partecipazione da parte di molti consiglieri (giovani, di mezz’età) negli ultimi mesi; gente che ronzava costantemente intorno al municipio. È stata l’unica (bella) novità che io mi ricordi ad Avezzano – al netto dei risultati raggiunti. Un simile clima è stato importante per la città e in generale in un (ormai lungo) periodo di disaffezione quando non di rigetto nei confronti di tutto ciò che concerne la politica da parte degli italiani. Tutto ciò svanirà per le ragioni della Realpolitik. (‘e come tutte le più belle cose | vivesti solo un giorno come le rose’)

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