Si discute
della situazione nel Comune in giro, nonostante il maltempo – sì, sono uscito
nonostante la nevicata e il gelo. Vi è di mezzo, l’incontro odierno del
centrodestra e il gruppo di De Angelis per la firma di un patto per lo «sviluppo»
e il «rilancio» d’Avezzano. È stata una botta di gioventù, leggere che qualcuno
propone (nuovamente) di votare un altro perché è una maniera di portare le
richieste della nostra città addirittura in Parlamento. Tutto come ai tempi dei
Clash, Simple Minds, Tuxedomoon e Talking Heads; ricordo almeno io anche com’è andata a
finire.
La prima
cosa che ho notato nel comunicato che annunciava l’incontro e rimasta impigliata
nei pezzi di un paio di testate giornalistiche (IlFaro24, NewsTown), è:
«città metropolitana di Avezzano». È bene precisare: Avezzano non rientra nel
novero delle Città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze,
Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino,
Venezia). (Il capoluogo marsicano non è nemmeno una «città territorio», secondo
il pensiero di Giovanni Di Pangrazio). Ho poi ripensato a un frammento che
avevo utilizzato nei miei post dedicati alle Amministrative 2017: «Sembra infatti, che il candidato sindaco che
sarà appoggiato da una parte scolorita del partito di Berlusconi abbia
promesso, con altri, di passare (dopo le elezioni) a Forza Italia», Antonio
Morgante in AbruzzoWeb 11 marzo 2017
e AvezzanoInforma 13 marzo 2017.
Ho preso a
chiamare centrodestra l’alleanza
elettorale di De Angelis dopo l’endorsement
di Silvio Berlusconi – giugno 2017. (Ok
era abbastanza difficile rifiutare un appoggio da un simile ingombrante personaggio).
Ho rimproverato ai promotori, ancora in quel periodo, la pubblicità alle visite
di politici di lungo corso o abbastanza noti: sarebbe stato utile glissare per
irrobustire l’immagine del raggruppamento civico
imposto all’inizio.
È facile
chiedersi quale sia il senso di una simile riunione a sei giorni dalle Politiche: i partiti nazionali che – com’è ovvio –
si presentano anche da noi, avrebbero
dovuto già pensarci ad Avezzano. Leggere il 22 febbraio 2018 che si sta
ancora elaborando il testo da approvare, fa tenerezza: «Non appena il documento
programmatico sarà elaborato in tutti i suoi dettagli».
Bene, abbiamo
da una parte un’alleanza «civica» locale
e dall’altra un eterogeneo gruppo di liste e partiti nazionali che nelle nostre parti si trova avanti, stando a tutti gli ultimi sondaggi (23 febbraio).
(Il centrodestra si trova in testa nella Marsica anche in tutti quelli precedenti). Era proprio necessaria, strategica
Avezzano? (Poi). Un’alleanza politica nazionale offre una sponda a una lista
civica, perciò locale: questa come ricambia? Sciarpe di lana – con questo
freddo, buffetti sulle guance, barattoli di miele? No, penso che essa dovrà
travasare i propri voti nel centrodestra alle imminenti Politiche. Il sindaco
non ha problemi a quanto pare: «la mia
collocazione naturale è a destra»,
citato da Luigi Salucci, 20 febbraio 2018. È spuntato più di una volta questo
ritornello di De Angelis in campagna elettorale: «la mia è una coalizione
civica che è composta da diverse anime, ci sono di centrodestra e di
centrosinistra», (AbruzzoWeb 27
giugno 2017). Ho la sensazione che alle Politiche alcuni elettori di De Angelis
– pochi, in verità – torneranno alla casa-madre (Pd, Leu, Pap), mentre molti di
più si riverseranno su M5s – è stato dopotutto per quattro anni il primo
partito ad Avezzano. (Fatti loro in ogni modo).
La
situazione oggi sul tappeto è di non facile soluzione. I nuovi arrivati – nel
senso: Udc – chiederanno qualcosa di sostanzioso per garantire il loro appoggio
negli ultimi quattro anni e passa. Si
accontenteranno essi solo di un assessorato «pesante»? Io lo ignoro ma già
questo metterà in crisi ciò che rimane della configurazione iniziale; gioverebbe
in tal caso un altro accordo dopo il 4 marzo con i nuovi (?) alleati: si dirotta qualcuno su un’altra
poltrona. Il programma elettorale
premiato dai cittadini è davvero l’ultimo dei problemi, altroché. Io
ritengo, come ho già scritto di recente, che Gabriele De Angelis debba
proseguire nonostante tutto, è bene non interrompere la consiliatura. Ho notato
intorno a lui un clima di grande entusiasmo e di partecipazione da parte di
molti consiglieri (giovani, di mezz’età) negli ultimi mesi; gente che ronzava
costantemente intorno al municipio. È stata l’unica (bella) novità che io mi
ricordi ad Avezzano – al netto dei risultati raggiunti. Un simile clima è stato
importante per la città e in generale in un (ormai lungo) periodo di disaffezione
quando non di rigetto nei confronti di tutto ciò che concerne la politica da
parte degli italiani. Tutto ciò svanirà per le ragioni della Realpolitik. (‘e come tutte le più belle cose | vivesti solo un giorno come le rose’)
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