Mi è
capitata una strana situazione recentemente – parlo di fatti miei stavolta. È
stato come quando mi arriva all’orecchio un break
di Hendrix in una pubblicità, Tubular
Bells (1973) in una sigla televisiva o un frammento di Penguin Café Orchestra
in uno stacchetto radiofonico. Molti commentatori hanno ricamato su questo frammento
– per giorni, è bene specificare: «Traini, l’attentatore di Macerata, l’avevo visto
all’orizzonte dieci mesi fa». È stato invece un fugace ritorno alla gioventù,
almeno per me. Ascoltavo di quando in quando uscite simili da parte di coetanei
ma soprattutto da quelli della generazione precedente. (Sorvolo sulla sua genealogia).
Ho trovato perciò
inutile schierarmi perché mi sono trovato davanti a una situazione d’incomunicabilità tra le «parti». Vi è
da un lato il nostro ministro dell’Interno che ha qualche problema di
comunicazione, nonostante tutto; abbiamo dei personaggi dall’altro, che invece mostrano
scarsa dimestichezza con le potenzialità della nostra lingua sebbene impegnati
nel settore dell’informazione e perfino laureati. (Ci si aspettava più di uno tra
i secondi che entrasse nel merito della questione). Detto frammento era parte
di: «Traini,
l’attentatore di Macerata, l’avevo visto all’orizzonte dieci mesi fa, quando
poi abbiamo cambiato la politica dell’immigrazione».
P.S.: una
mia follower è diventata mamma.
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