Un’obiezione
all’ultimo post è l’uso di «amministrativo» anziché «politico». Quelli più
giovani di me confondono – comprensibilmente – i due termini e usano il primo
che gli capita. (Proprio come me). Si tratta di campi diversi in realtà. Vi era
chi provava a scalare la piramide di un partito e chi si ritrovava nella
pubblica amministrazione tra gli iscritti a un partito, fino a trenta,
quarant’anni fa. Si trattava di ambienti poco porosi e un posto da segretario di
sezione dava in ogni modo più prestigio di un assessorato in un Comune. È
cambiato tutto negli ultimi decenni: i due ruoli sono ormai pressoché
sovrapponibili.
(5 marzo
2018). Nelle mie fantasticherie immagino che qualcuno vincerà le prossime
Politiche in maniera strabiliante e darà inizio a un lungo periodo di
festeggiamenti per l’Italia – Sex & Drugs
& Rock & Roll. Potrebbero anche esserci possibili interminabili
liti, recriminazioni, accuse e notti dei lunghi coltelli dentro i partiti che
hanno perso malamente. È invece sicuro
che nemmeno dopo una settimana dai risultati, sia Confindustria sia i sindacati
confederali (Cgil, Cisl, Uil), inviteranno i partiti in Parlamento, come da
tradizione, ad accordarsi per formare prima possibile un nuovo governo – le
pensioni, la programmazione economica, le rivendicazioni, le richieste, i
contratti da chiudere, gli investimenti, le vertenze in corso, ecc. È mancato
in questo frangente ad Avezzano, proprio un partito, un sindacato,
un’associazione di categoria – anche una testata giornalistica degna di tale
titolo –, che abbia fatto comprendere alla classe politica i probabili contraccolpi
dovuti a un periodo di stallo dell’attività amministrativa sulla vita materiale della collettività. (Non ci
voleva molto da parte delle varie liste, partiti e raggruppamenti far conoscere
agli elettori l’evoluzione della nostra vicenda. Troppa fatica?).
Mi rendo
conto che non è una passeggiata per De Angelis traghettare nell’attuale
maggioranza il primo partito della città (Udc), per più di quattro anni
soprattutto.
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