mercoledì 14 febbraio 2018

Level Five

Non mi sto occupando delle prossime Politiche, scrivo però qualche noterella.
Nemmeno un anno fa, due mesi prima delle Amministrative, il nostro centro era occupato da sedi elettorali di partiti, liste e singoli candidati; vi era fermento in città. Quest’anno invece, trovo aperte solo due sedi temporanee (PaP e a giorni, Fi). Pd e M5s hanno già una sede.
L’unico partito che ha affisso i manifesti negli spazi elettorali, è Forza Italia; gli unici volantini in circolazione (con il programma), sono stati stampati da Potere al Popolo.
Niente comizi ad Avezzano per il momento, a differenza di un anno fa; nel frattempo, io seguo quello che passano i mezzi di comunicazione nazionali. I temi di questa campagna elettorale sono essenzialmente due: l’immigrazione e la riduzione delle tasse. Tutto ciò come se negli ultimi nove-diecimila anni Homo sapiens non avesse minimamente vissuto di agricoltura, allevamento e industria. È come se si vivesse di aria, stando alle dichiarazioni dei nostri rappresentanti ed eletti. Il recente incidente a Pioltello (MI) avrebbe dovuto aprirci (finalmente) gli occhi sullo stato di non buona salute della nostra rete ferroviaria – tralascio il materiale rotabile. (Una nota di leggerezza). In Europa si è già preso a discutere, a differenza dell’Italia, del tema cosiddetto delle cavallette a tavola. È una questione da affrontare considerando la possibilità di disporre proteine con un minore impatto ambientale per la loro «produzione». (È mera pigrizia o forse sciatteria che non s’indugi sui diritti delle donne e delle minoranze sessuali, d’ambiente, in campagna elettorale e con tante liste a disposizione: quale occasione migliore?)
La vicenda che mi ha maggiormente indignato finora, è la polemica legata al marketing (audience development) del Museo Egizio di Torino. La trovo particolarmente ipocrita e odiosa considerando la geografia, l’ambiente contemporaneo: come si vende al meglio un prodotto in Occidente?

(Il Centro di oggi ha aperto con la brutta notizia secondo cui la regione ha perso 6mila residenti in un anno. La popolazione abruzzese è scesa di oltre 18mila unità in quattro anni)

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