domenica 3 febbraio 2019

R19 (blob 3)

Batto il ferro finché è caldo. Nello stesso giorno (1 febbraio 2019), Silvio Berlusconi a Pescara ha ricordato, ancora a detta di AbruzzoWeb, che «c’era il progetto per velocizzare la ferrovia che collega Pescara e Roma», come dire: non se n’è fatto più niente. Parlai a suo tempo di una manifestazione del Partito democratico lungo le stazioni abruzzesi della Roma-Pescara, pochi mesi prima, erano stati tagliati i fondi per il suo ammodernamento. In breve: Antonio Di Pietro (governo Prodi) aveva trovato i quattrini per velocizzare quella tratta ferroviaria e Giulio Tremonti (governo Berlusconi) li aveva eliminati; si tenne anche ad Avezzano una di quelle manifestazioni.
Acqua passata. Sono stato tra i rari abruzzesi a lamentare che in Abruzzo non è stato fatto passare il circuito dell’Alta velocità. (Non è solo questione di velocità ma soprattutto di presenza sulle mappe. Servono per orientarsi le mappe) A questo va aggiunto che da almeno un ventennio, gli abruzzesi sono stati disabituati a prendere il treno per raggiungere Roma e non sarà facile tornare alle vecchie usanze. Un paio d’anni fa, riportai le dichiarazioni rese a una testata web abruzzese da un dirigente delle ferrovie che rassicurò: niente investimenti fino al 2023. (È bene precisare che il capo di Forza Italia non è stato l’unico a trattare l’argomento in modo superficiale, in questi giorni). In fine, «Roma-Pescara» indica due tracciati diversi da qualche tempo, il primo è quello storico mentre il secondo è uno che si vorrebbe far passare per L’Aquila.

Batti batti le manine…’

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