«Berlusconi,
che in Abruzzo è alleato di Salvini, si augura che “il governo cada”, perché è
pericoloso. L’alleato invece promette che andrà avanti. L’altra alleata in
Abruzzo, Giorgia Meloni, attacca il ministro dell’Ambiente del governo
Salvini-Di Maio, perché “ha gestito in modo scandaloso” la vicenda della
discarica dei veleni di Bussi», in A. De Angelis, cit., 3 febbraio 2019.
Giovanni
Legnini. «Per
inciso, Marco Marsilio disse che si sarebbe dimesso, ma non se ne sa più
nulla: ha mantenuto il posto in caldo per lunedì. Così come Sara Marcozzi,
candidata al proporzionale per garantisti con un ombrello protettivo il seggio
al Consiglio»,
in «AbruzzoWeb» 6 febbraio 2019. Ha chiesto al primo – direttamente –, nell’ultima
tribuna elettorale del Tgr: «[perché] nel candidarti
a presidente della Regione in Abruzzo non ti sei dimesso da senatore, che fine
hanno fatto le tue dimissioni?», dal resoconto di Filippo Tronca, nel giorno
stesso, in AbruzzoWeb. (Ho scritto
qualcosa sulla seconda – si capiva poco al solito, d’accordo –, il 17 gennaio;
le dimissioni di Marsilio, invece, io le avevo già «bevute» diversi giorni
prima che fosse il candidato ufficiale di quell’alleanza elettorale: gluglugluglu. Beata ingenuità, la mia)
Dopo
tutte queste perle pescate nel web, Antonella De Santis: «La peggior politica viene eletta dai cittadini che
non votano»,
lo scorso 4 febbraio 2019. Spiacente madame
le cose non sono proprio messe così: noi che non votiamo neanche eleggiamo. (Ci
casca anche il candidato governatore di Cpi; «Per Flajani chi non va a votare è complice», come riportato da Alessandra
Cococcetta – tribuna elettorale Tgr citata –, 8 febbraio 2019).
(Repetita iuvant). Entro la prossima
settimana dovrebbe chiudersi la vicenda «autonomia differenziata per tre
regioni del Nord: Veneto, Lombardia, Emilia Romagna»; sarebbe un brutto colpo
per le finanze delle regioni appartenenti al Mezzogiorno, ma non scorgo nessun peccato
negli altri, non mi scandalizzo se i settentrionali approfittano della
tradizionale imbecillità dell’elettorato meridionale. Altro che «più strade, più
scuole, più ospedali» e simili amenità.
Chiudo
questo lungo divertissement; ho
compreso in queste settimane come l’Abruzzo abbia imboccato la strada del
declino e come invece non ne abbiano minimamente contezza, gli abruzzesi
rimasti tra queste montagne. (‘e voi ballate | e voi ballate | ballate
ancora’. Sì,
c’è davvero poco da ridere o ridacchiare). Vabbè, mi prendo un riposino.
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