Mettendo
da parte diverse citazioni prese dal web, mi sono accorto che il materiale
circolante è legato fortemente alla campagna del candidato.
Un
paio è trascinato dalla presenza di leader
nazionali e appare nella cronaca politica più di un altro. Nel paio meno
visibile – per la mancanza di un leader
di peso presso l’opinione pubblica –,
vi è un candidato che è stato filato pochissimo o niente. Entra in gioco anche il
tono della campagna: è premiato nelle cronache il candidato più aggressivo
rispetto a quello più calmo, riflessivo, curiale – di là delle gaffe. Ha fatto il botto, di là del
merito: «“L’ospedale”, ha dichiarato Marsilio, “lo rafforziamo e lo
ricostruiamo antisismico perché l’ospedale
di Avezzano è il più pericoloso in Italia per la sua struttura», in
«MarsicaLive» 31 gennaio 2019. (È mio il grassetto). C’è qualcuno che ha letto
il comunicato di Renzo Di Sabatino (Marsicanews,
1 febbraio 2019) dedicato al declassamento della Questura di L’Aquila?
Tutto
qua, io preferisco mettere le mani avanti per evitare di essere tacciato per
quello che spara solo contro qualcuno.
Ci sarebbe da scribacchiare su come moltissimi candidati si sono presentati,
allo stesso modo, all’elettorato: tutti buoni padri, buone madri, nomi dei
figli e degli animali domestici (non è vero), gran sciorinare di titoli e l’immancabile
negli ultimi anni «impegno nel sociale».
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