giovedì 6 giugno 2019

Amnesy Internèscional

Qualcuno mi ha rimbrottato – ironicamente – per il mio ambientalismo a orologeria. Era uscito, nella mattinata, un comunicato di un paio di consiglieri comunali legati a Giovanni Di Pangrazio dalla precedente consiliatura. «Si tagliano piante storiche di oltre settanta anni di storia in pieno centro e nessuno dice nulla», in L’amministrazione di Avezzano fa marcia indietro su taglio degli alberi in piazza del Mercato, Pd: altro scempio, in «MarsicaLive» 5 giugno 2019. Questa era l’accusa mossa agli avezzanesi da Roberto Verdecchia e Domenico Di Berardino – è mio il grassetto. (Ieri era la Giornata mondiale dell’ambiente, potendo interessare).
Avevo scritto qualcosa a suo tempo, in realtà. Raccontai come il primo progetto di restyling (amministrazione Di Pangrazio) prevedesse l’abbattimento di alcuni alberi lungo via C. Battisti per realizzare dei parcheggi – la superficie della piazza riservata ai pedoni sarebbe rimasta all’incirca la stessa con la chiusura al traffico motorizzato di via del Mercato. (La pedonalizzazione non era organica al rifacimento della pavimentazione). Qualcuno spiegò al sottoscritto come fosse facile eliminare quei tre alberi, interrompere un filare senza incappare nelle maglie della magistratura. La gente della mia età conosce anche la figura del camionista distratto o del ruspista bevutello che quando lavorano, ne combinano spesso qualcuna – mi riferisco ai restanti quattro alberi. Sappiamo com’è andata a finire.
A ridosso dell’ultima campagna elettorale, lamentai come la stessa Amministrazione (Di Pangrazio) avesse reciso una di quelle che, nel volgere di un paio d’anni, fa parte come per incanto delle «piante storiche»; l’albero in questione sorgeva all’incrocio tra via del Mercato e via B. Croce. (Non solo, toccò al nero asfalto liquidare definitivamente la questione, dopo due o tre giorni: la stessa «cura» adottata all’inizio di via A.M. Torlonia, lato sinistro).
C’è scritto anche questo quasi alla fine del pezzo citato: «Sul restyling della piazza, […] gli alberi non mancheranno». Tanto che mi ci trovo: durante la stessa lunga campagna elettorale delle Amministrative (2017), furono abbattuti anche diversi pini neri lungo via M. Kolbe.

Ok, quasi tutti tacciono e bisognerebbe capirne il motivo, ma chi oggi s’indigna – mi riferisco al caso specifico – farebbe bene a starsene in silenzio.

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