A un certo
punto, mi è stata rimproverata una certa ambiguità nel riportare, in modo
pilatesco, un pezzo di MarsicaLive: «Sul
restyling della piazza, […] gli alberi non mancheranno». Mi è stato chiesto: quelli
vecchi o quelli nuovi? Touché.
Vado per
ordine. Stiamo parlando intorno al restyling
di piazza del Mercato: un progetto.
Se n’è parlato molto nei mesi precedenti, soprattutto per quanto concerne la
copertura trasparente. (Trasparente nei primi mesi, ça va sans dire). Il cittadino medio come me – a differenza degli
eletti dal popolo – non conosceva il resto. È perciò comprensibile la posizione
(contraria) di Umberto Irti ma non quella di alcuni consiglieri comunali.
Simili
progetti vanno contrastati subito, senza aspettare l’ultimo momento come capita
normalmente in questa città. Anche se a conoscenza di tutti i dati del
progetto, avrei io, attaccato su quel tema come avviene di quando in quando? Più
no che sì.
Il
nocciolo del progetto è un sistema che consente di attrarre un maggior numero di persone in un posto ormai di passaggio da un paio di generazioni.
(È improprio chiamarla piazza dopo lo sventramento di una quarantina d’anni fa:
ci saremmo mossi in una quindicina, sì e no, per evitarlo). Non definisco
storiche quelle piante, trattandosi di viventi dotate di una discreta
intelligenza ma mi rendo conto che anche un paio di alberelli in più di numero,
non avrebbe in ogni modo lo stesso fogliame di quelle che vediamo oggi. La
questione è che per resistere ai cambiamenti climatici bisogna piantare più alberi
ma anche rimuovere tanto asfalto e cemento inutilizzato – non ci si sente
finora da quest’orecchio ad Avezzano e sarà così ancora per molti anni. (È
necessario anche far circolare meno automobili, considerando che da anni si sta
lavorando sull’efficienza energetica degli edifici).
Immagino un
altro scenario, tanto per meglio far intravedere l’ipocrisia di alcune
posizioni. Studio Libeskind offre un
progetto di riqualificazione per piazza del Mercato che prevede l’azzeramento
dell’alberatura: chi è capace a contrapporglisi?
Aggiungerò
qualche altra cosina sulle ridicole vicende degli ultimi giorni riguardanti il
nostro patrimonio arboreo. (De Angelis è caduto: ci risparmieremo tante
sciocchezze sulle testate locali nei prossimi mesi. Proprio tante).
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