Sono uscito all’incirca
alla solita ora, la mattina dello scorso 26 febbraio. Trenta centimetri di neve
insolitamente loffia, quella che scompare dopo una mattinata di sole. Ho
camminato prevalentemente sulla carreggiata perché solo qualche negoziante
aveva già spazzato davanti al proprio esercizio. (Non bisogna dimenticare al
centro che vi sono diverse case disabitate). Si procedeva bene soprattutto
sulle strade principali.
Nel primo pomeriggio, ho letto un pezzo
basato su un post di Crescenzo Presutti su Facebook – in breve: fatti suoi.
(Non si trattava certo di un comunicato ufficiale del nostro assessore vergato
su carta intestata del Comune d’Avezzano). I commenti di decine di compaesani
erano concentrati più che sul merito
dello scritto, su una parte del metodo.
Un mio follower ha ricordato
(nuovamente) agli avezzanesi come vanno – in
tutt’altro modo le cose in Canada –, in simili evenienze. (È preferibile
non scrivere, in ogni modo: «non rompere le palle»). Preferisco ricordare che molti commentatori
erano avvelenati, perché essi hanno trovato, lunedì mattina sotto casa, niente
meno che la neve – in inverno, a quasi settecento metri d’altezza. Alcune centinaia di chilometri di strade
avezzanesi erano ancora ricoperte dal manto bianco a mezzogiorno e questo ha
scandalizzato o fatto sbroccare più di un compaesano. Sono uscito nuovamente e
ho notato che era cresciuta la quota dei marciapiedi spazzati dai residenti e
dagli esercenti. (Chi occupa un’abitazione singola, è stato più diligente di
chi abita in un condominio con altre 50-60 persone). Ho aperto via delle
Industrie, «in prima invernale» – tanto per parlare dei fatti miei.
È proseguita
il giorno seguente su carta stampata – Il
Centro, ovviamente –, la polemica sulla tempestività degli interventi tra
amministratori vecchi e nuovi. (Tutto ciò nonostante le imminenti Politiche).
Girando qua e là, ho registrato che i marciapiedi erano stati ancor più sgomberati
dalla neve, dagli abitanti. La situazione era tornata normale, il Comune al
solito ci ha messo una pezza.
Sono
soddisfatto dell’opera del Comune? Sì abbastanza, ma non fidatevi del mio
giudizio. Prendete la parte d’Avezzano prossima al monte Salviano, essa è: a)
non centrale, b) è caratterizzata da vicoli e strade strette in cui è difficile
farvi entrare uno spazzaneve. Che pensa in proposito un qualsiasi abitante di
Pucetta, il secondo quartiere più popoloso della città? (Non ho idea di come
siano andate le cose da quelle parti, né tantomeno nelle nostre frazioni).
Ecco, il
mondo è per nostra fortuna abbastanza vario e Facebook, non è certo il mezzo
migliore per farsene un’idea.
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