venerdì 16 marzo 2018

Radio Bar(i) 6

«Rispondi tu o rispondo io? Rispondi tu o rispondo io?». «Sì, scusa, ma tu dove […] rispondi?». Si discuteva della lettera aperta di Gianluca Tarquinio apparsa il 14 marzo su TerreMarsicane e riguardante, tanto per cambiare, la vicenda della Polizia locale dentro Palazzo Torlonia. Era una chiamata alla mobilitazione da parte di uno del direttivo Pro loco Avezzano, l’associazione cittadina con il più alto numero d’iscritti contando lo sproposito di 5mila soci su 42mila abitanti. (È la prima stranezza che mi era saltata in testa: uno ci marcia su L’Aquila o Pescara, con un simile seguito).
Solo che a me a differenza del mio interlocutore, non interessa minimamente la parte cosiddetta culturale, delle associazioni, in particolare: «tutte quelle che nel passato hanno beneficiato del Palazzo e del Parco annesso invitando VIP o realizzando stupende ambientazioni teatrali e/o musicali [sic]». M’interessano gli altri invece. Tarquinio si chiede: «Gli altri componenti del Consiglio Comunale sottoscrivono tale insensata iniziativa?». La domanda non aveva alcuna ragion d’essere perché il giorno precedente (13 marzo) era intervenuto Francesco Eligi; il rappresentante M5s aveva anche impostato la questione in un altro modo e bisognava perciò farci i conti. (Io non trovo per niente pernicioso il disinteresse del mondo politico locale anzi, non a caso ho titolato qualche post dedicato all’argomento The Duellists).
Ho già pubblicato questo stralcio d’intervista: «si era valutata l’opportunità di destinare alcune stanze delle strutture presenti nel Parco alla polizia municipale», TerreMarsicane 9 febbraio 2018. È Giovanni Di Pangrazio che parla e noi ci rendiamo conto che la vicenda Arssa non è partita né quest’anno né sotto Gabriele De Angelis. Un mese dopo, Augusto Di Bastiano spiega che: «si è sempre parlato di presidio e non di trasferimento», MarsicaLive 12 marzo 2018. Trovo abbastanza strano che l’associazione (Pro loco Avezzano) che più di ogni altra utilizza il complesso ex-Arssa, ignorasse tutto ciò.
In quell’occasione, Di Bastiano scrive anche: «un presidio della Polizia Locale, […] è altra cosa rispetto al trasferimento di tutto il settore». Per essere chiari: una buona parte di chi si è indignato pubblicamente in quest’occasione, non avrebbe certo aperto bocca in caso DiPangrazio2 avesse trasferito un imprecisato pezzo del Comando dentro Palazzo Torlonia. (In sintesi: per rovinare un frac è sufficiente indossarlo sopra una muta da sub o devo aggiungere necessariamente un cappellaccio tirolese con la piuma?)
Interrogandosi ancora sul silenzio delle persone che si occupano di cultura, poeti, scrittori e pittori, l’uomo Pro loco infila a un certo punto: «non devo pagare nessuna cambiale elettorale». Un qualsiasi leguleio considererebbe deciso, con il ditino alzato: «Excusatio non petita, accusatio manifesta!».

Ecco, in genere uno sceglie le persone con cui portare avanti una rivendicazione.

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