(Giro il
coltello nella piaga: è l’ultimo post della serie). L’intervento di M5s
preoccupa il sottoscritto anche per altri motivi, che ora espongo.
Vi è un modo
di ragionare che per comodità definisco populistico. X vuole realizzare Alfa, i casi sono tre: io sono favorevole, contrario, mi è indifferente.
Nella nostra vicenda invece quel partito ha
parlato d’altro, buttando tutto in confusione (= in caciara): X «cala
dall’alto» il progetto Alfa. È spontaneo chiedersi: embè? La questione politica
è piuttosto semplice: Y vuole o no,
gli è indifferente Alfa? Tutto qua, l’opinione pubblica non chiede altro a un
gruppo politico. Ho già spiegato che è improprio e fuorviante parlare di «alto»
nel nostro caso, poi ho registrato il via libera della Soprintendenza regionale
al progetto di restyling in piazza
del Risorgimento. Provino ora i cinquestelle a raccontarla anche a Rosaria
Mencarelli la storia della democrazia negata ad Avezzano, casomai ad Amnesty
International, all’ONU… (A proposito, tranciare
la zona superiore del progetto di Giancarlo
Cardone, facendola passare per «isola pedonale» è una cafonata, almeno per chi abita
nella stessa terra calpestata da Borromini, Alberti e Michelangelo. Chi ci abita,
non chi ci sta accampato, ovviamente). Questo però ci conduce verso un
territorio simile.
Le
associazioni di categoria hanno fatto scena muta lo scorso 24 maggio, come ho
riferito. Avevano di fronte almeno il sindaco, l’assessore all’Ambiente e tre
progettisti che hanno illustrato la loro idea. (In questo caso: Alfa = sistema
di piste ciclabili). Tali associazioni avevano perciò la possibilità di contestare
tale iniziativa durante la sua presentazione – una misura legata in qualche
maniera al Piano traffico già adottato
dal nostro Comune. Argomentare
contro tale strumento davanti
all’estensore non è mai una passeggiata, soprattutto per chi lo conosce
pochissimo o per niente; le solite carte del catastrofismo, dell’interesse privato e del particulare, avrebbero meritato
giusto qualche sorriso di compatimento tra quei professionisti. (È stato più
agevole affidare le rituali lamentazioni estive alle testate giornalistiche, in
un secondo momento).
Gli
avezzanesi pagheranno a caro prezzo il loro provincialismo – perfino démodé.
(Bonus track, per KM200). Dagli anni Novanta un ritornello dei nostri commercianti
suona così, all’incirca: «Anche noi vogliamo l’isola pedonale, però…» cui segue una sfilza d’interventi
e iniziative poco realizzabili per l’amministrazione comunale del capoluogo
marsicano. M5s vuole prima un
sottogenere di democrazia (privata) da cui dovrebbe discendere – poi (forse mai) – tutto il resto. (Ci
si arrivava anche con Antonio Machado: ‘caminante, no hay camino:
| se hace
camino al andar’).
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