mercoledì 13 giugno 2018

Bsaa 3

(Giro il coltello nella piaga: è l’ultimo post della serie). L’intervento di M5s preoccupa il sottoscritto anche per altri motivi, che ora espongo.
Vi è un modo di ragionare che per comodità definisco populistico. X vuole realizzare Alfa, i casi sono tre: io sono favorevole, contrario, mi è indifferente. Nella nostra vicenda invece quel partito ha parlato d’altro, buttando tutto in confusione (= in caciara): X «cala dall’alto» il progetto Alfa. È spontaneo chiedersi: embè? La questione politica è piuttosto semplice: Y vuole o no, gli è indifferente Alfa? Tutto qua, l’opinione pubblica non chiede altro a un gruppo politico. Ho già spiegato che è improprio e fuorviante parlare di «alto» nel nostro caso, poi ho registrato il via libera della Soprintendenza regionale al progetto di restyling in piazza del Risorgimento. Provino ora i cinquestelle a raccontarla anche a Rosaria Mencarelli la storia della democrazia negata ad Avezzano, casomai ad Amnesty International, all’ONU… (A proposito, tranciare la zona superiore del progetto di Giancarlo Cardone, facendola passare per «isola pedonale» è una cafonata, almeno per chi abita nella stessa terra calpestata da Borromini, Alberti e Michelangelo. Chi ci abita, non chi ci sta accampato, ovviamente). Questo però ci conduce verso un territorio simile.
Le associazioni di categoria hanno fatto scena muta lo scorso 24 maggio, come ho riferito. Avevano di fronte almeno il sindaco, l’assessore all’Ambiente e tre progettisti che hanno illustrato la loro idea. (In questo caso: Alfa = sistema di piste ciclabili). Tali associazioni avevano perciò la possibilità di contestare tale iniziativa durante la sua presentazione – una misura legata in qualche maniera al Piano traffico già adottato dal nostro Comune. Argomentare contro tale strumento davanti all’estensore non è mai una passeggiata, soprattutto per chi lo conosce pochissimo o per niente; le solite carte del catastrofismo, dell’interesse privato e del particulare, avrebbero meritato giusto qualche sorriso di compatimento tra quei professionisti. (È stato più agevole affidare le rituali lamentazioni estive alle testate giornalistiche, in un secondo momento).
Gli avezzanesi pagheranno a caro prezzo il loro provincialismo – perfino démodé.

(Bonus track, per KM200). Dagli anni Novanta un ritornello dei nostri commercianti suona così, all’incirca: «Anche noi vogliamo l’isola pedonale, però…» cui segue una sfilza d’interventi e iniziative poco realizzabili per l’amministrazione comunale del capoluogo marsicano. M5s vuole prima un sottogenere di democrazia (privata) da cui dovrebbe discendere – poi (forse mai) – tutto il resto. (Ci si arrivava anche con Antonio Machado: ‘caminante, no hay camino:
 | se hace camino al andar’).

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