(Dell’altro).
Proseguo sulla carnevalata nei post precedenti, anche se la cronaca marsicana e
regionale, mi consiglia di scrivere su ben altre vicende. (L’agitato bottegaio che fa Pulcinella, l’architetto, Batman, l’ingegnere del traffico, il medico della
mutua durante le feste di Carnevale infonde letizia mentre infastidisce negli
altri giorni. «Facce Tàrza, aùuuh!»).
È la parte
in alto del restyling ciò cui mi
riferivo; essa è già stata spacchettata e si nota semplicemente passeggiando:
via C. Corradini non è interessata da nessun genere di lavoro. Che fine farà
quella parte del progetto? Una bella fine no, considerando che per la
narrazione corrente, mainstream,
quella è un’isola pedonale.
(Giancarlo Cardone, la giuria nazionale che ha premiato il suo progetto, sono
perciò autorizzati ad affermare senza timore di offendere qualcuno che gli
avezzanesi sono una manica di zoticoni).
Il bello
deve arrivare; i soldi ci sono e vanno spesi, poi si vedrà. Si realizzerà
probabilmente la nuova pavimentazione per
pedoni e poi sopra ci passeranno automobili, autobus, furgoni e camioncini tanto
per non scontentare la potente corporazione dei commercianti. (Corporazione. Sarà
tardi, quando le associazioni di categoria lasceranno al loro destino quei soci
senz’arte né parte e che dopo l’avvio non hanno mai investito il becco di un
quattrino nella loro attività). Tale manto sarà più fragile dell’attuale pavé e avrà bisogno di una maggiore
manutenzione rispetto a oggi – tanto, paga chi versa i denari delle tasse…
Sarà la cafonata di troppo e preferisco
scriverlo subito – poi si accoderanno il progettista, Giovanni Carbonara, Mario Centofanti e Claudio Finarelli. I giovani
laureati continuano intanto ad abbandonare la terra dei valorosi patanari alla ricerca di città in cui il
lavoro intellettuale gode maggiore considerazione – la scelta non è delle più
difficili. (Continua al prossimo e mi toccherà difendere – tenetevi forte – perfino
il sindaco)
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