Riprendo, ampliando
discorsi che ho svolto in precedenza.
(La
comunicazione). Nell’esprimerci utilizziamo delle cornici interpretative, tutti. Usano lo stesso meccanismo anche
le testate giornalistiche – che orientano l’opinione pubblica. La vicenda delle
piste ciclabili e del restyling in
piazza Risorgimento è presentata generalmente come una disputa tra commercianti
e associazioni ambientaliste. Stanno davvero così, le cose? No. Il sistema
delle piste ciclabili, per esempio, è un’idea dell’amministrazione De Angelis che intende approfittare dei fondi messi
a disposizione dello stato centrale, mentre il restyling è stato avviato, portato a buon punto, finanziato (Fondazione
Carispaq) e poi bloccato dal precedente sindaco
(Giovanni Di Pangrazio). Tale narrazione nasconde la natura dei – come dire –
contendenti: le associazioni di categoria difendono interessi particolari mentre quelli degli
ambientalisti sono almeno diffusi.
(I commercianti sono favorevoli all’«isola pedonale estiva» perché è a
vantaggio di alcuni proprietari di locali e bar. «isola pedonale estiva» =
«isola pedonale permanente» = «isola pedonale di Pasquetta»: ‘Sia invece il vostro
parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno’, Mt. 5, 37). Ci vuole poco a presentare i commercianti come gente che
si guadagna la giornata, mentre gli ambientalisti all’opposto, un branco di
sfaccendati. Umberto Irti ha raccontato pubblicamente di aver perorato la causa
dell’isola pedonale trent’anni fa
nell’aula consiliare; da allora quel tema è stato portato avanti giusto dai sindaci che però, si sono ripetutamente
scontrati con le associazioni dei commercianti.
I rappresentanti dei cittadini sono
riusciti sempre sconfitti e questo dà la cifra della democrazia circolante in
città. (Checché ne scrivano le nostre autorevolissime testate giornalistiche da
decenni).
(La dura
realtà). Io invece l’ho messa diversamente, da anni: l’isola pedonale è anzitutto
qualcosa di solido e poi un tema collettivo. Mi spiego. (Uno). Ho
bisogno di una nuova utilitaria, mi reco al concessionario, scelgo un modello e
un colore che mi aggrada, sborso una cifra a quattro zeri ed esco. Torno nello
stesso posto dopo una settimana e il titolare anziché consegnarmi la mia
automobile, prende a decantare per una decina di minuti le virtù della stessa.
Di fronte al mio stupore, lui prova a mollarmi una gigantografia del mio
modello preferito. Io sbrocco e quel signore a quel punto si dichiara pronto a
cedermi un’auto dello stesso modello e colore che io ho ordinato, ma
completamente di plastica e perciò non funzionante. (Due). Perdonate la
ripetizione; non lo ordina il medico o il confessore di costruire il teatro, il
tribunale, la chiesa, l’isola pedonale, il palazzo delle Poste, lo stadio di
calcio, il municipio: stiamo parlando di oggetti
che caratterizzano la città europea.
Più tu ne disponi, meglio è per te. Contrastare
che so, la piscina comunale è un dispetto alla città più che ai montanari che
poco sopportano l’acqua. (È una mera questione di responsabilità personale, come ci ha insegnato la gigantesca figura
di Abramo, quattromila anni fa).
(Salvate il
soldato De Angelis). Chi ignorava – in
molti nonostante la mostra a Castello Orsini, le foto pubblicate sui
quotidiani e il web – il progetto di restyling
di piazza Risorgimento, ha criticato il taglio degli alberi lungo il lato su via
C. Corradini. Altri si sono invece lamentati della contemporaneità dei cantieri
aperti: faccio finta d’ignorare come si sarebbero comportati loro al posto del
sindaco e dell’assessore all’Ambiente dopo le raccomandazioni dei tre, quattro agronomi consultati in
proposito. Ci si è poi messo di mezzo il fuoco amico: «il nostro impegno è
stato preso pubblicamente anche dal Sindaco De Angelis dentro la sede di Confcommercio», Massimo Verrecchia 15 giugno 2018;
c’entrava probabilmente l’isola pedonale, l’anno precedente. (È mio il
grassetto). Domanda: Gabriele De Angelis ha firmato, si è presentato con o senza un programma elettorale
davanti ai cittadini (tutti, nessuno escluso) alle Amministrative 2017? Non solo, dopo le numerose iniziative
intraprese negli ultimi mesi, potrà permettersi o no De Angelis, il lusso d’improvvisare
sul suo programma, di aggiungere
qualcosa? Verrecchia ripesca nel suo comunicato anche l’idea di «un parcheggio
(sotterraneo o multipiano), nella zona del centro cittadino».
Avezzano ha
realizzato una pista ciclabile e qualche rotonda a costo zero mentre una simile
struttura ricadrebbe interamente sulle spalle degli avezzanesi. Che significa
tutto ciò a livello politico, da anni: lo stato centrale premia chi allontana o chi avvicina i mezzi motorizzati al centro? (La costatazione di
«alcuni commercianti» secondo cui «la pista [ciclabile] nell’area nord è
deserta» misura in realtà la distanza
tra Avezzano e l’Italia). E poi, è già dimenticata, rimossa l’esperienza del
parcheggio interrato in piazza G. Matteotti, ai tempi di Floris? Tutto ciò
significa in buona sostanza tirar fuori, da parte delle nostre casse comunali,
un botto di soldi non per la collettività,
ma per alcuni commercianti – di una
parte del centro e neanche i più meritevoli. (Anche della rendita immobiliare, per
essere precisi).
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