«E la mafia:
cos’è questa mafia di cui parlano sempre i giornali?».
«Già: cos’è
la mafia?» incalzò Brescianelli.
«È molto
complicata da spiegare» disse Bellodi «è… incredibile, ecco». (L. Sciascia, Il giorno della civetta, 1961).
Lo scorso 26
maggio ho raccolto su questo blog delle osservazioni a una riunione di due
giorni prima al Comune in cui si è parlato di piste ciclabili, cui ho
assistito. È stata un’occasione per gli invitati per richiedere informazioni,
discutere, anche contestare il sindaco,
l’assessore all’Ambiente, alcuni dipendenti comunali, i progettisti di dette piste ciclabili,
l’università di Roma.
Nessuno ha protestato per tale progetto.
A un certo
punto ho chiesto – molto ingenuamente – a Umberto Irti che si trovava accanto a
me: «Quelli non parlano?». (Mi riferivo ai rappresentanti dei commercianti e
degli artigiani).
Con il
sistema delle piste ciclabili scomparirebbero centotrenta parcheggi a
pagamento, «Perdita che agita i sonni di numerosi commercianti del centro
città, che non vedono di buon occhio l’intervento», in M. Sbardella, Pista ciclabile, si parte. In centro
rivoluzione, in «Il Centro» 7 giugno
2018. Oggi, la mazzata sulle stesse pagine: i commercianti non vogliono né
isola pedonale né piste ciclabili.
Il 24 maggio
2018 io ho fatto la comparsa senza averne coscienza, a titolo gratuito.
Nessun commento:
Posta un commento