venerdì 8 giugno 2018

Vederci lungo

«E la mafia: cos’è questa mafia di cui parlano sempre i giornali?».
«Già: cos’è la mafia?» incalzò Brescianelli.
«È molto complicata da spiegare» disse Bellodi «è… incredibile, ecco». (L. Sciascia, Il giorno della civetta, 1961).
Lo scorso 26 maggio ho raccolto su questo blog delle osservazioni a una riunione di due giorni prima al Comune in cui si è parlato di piste ciclabili, cui ho assistito. È stata un’occasione per gli invitati per richiedere informazioni, discutere, anche contestare il sindaco, l’assessore all’Ambiente, alcuni dipendenti comunali, i progettisti di dette piste ciclabili, l’università di Roma.
Nessuno ha protestato per tale progetto.
A un certo punto ho chiesto – molto ingenuamente – a Umberto Irti che si trovava accanto a me: «Quelli non parlano?». (Mi riferivo ai rappresentanti dei commercianti e degli artigiani).
Con il sistema delle piste ciclabili scomparirebbero centotrenta parcheggi a pagamento, «Perdita che agita i sonni di numerosi commercianti del centro città, che non vedono di buon occhio l’intervento», in M. Sbardella, Pista ciclabile, si parte. In centro rivoluzione, in «Il Centro» 7 giugno 2018. Oggi, la mazzata sulle stesse pagine: i commercianti non vogliono né isola pedonale né piste ciclabili.

Il 24 maggio 2018 io ho fatto la comparsa senza averne coscienza, a titolo gratuito.

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