Giovedì, ho
raccomandato a più di uno di scroccare un pezzo al bar (M. Sbardella, De Angelis: ecco la città giardino. Ma i
negozianti vogliono le auto, in «Il Centro» 14 giugno 2018). Raccontava di
un incontro al Comune e conteneva questo frammento attribuito al sindaco: «La
pista [ciclabile] ha un impatto leggero, se non va si può cambiare». Domanda:
Avezzano, in caso tornasse tutto uguale a prima, restituirà i quattrini già impiegati
allo Stato? (Vi è dell’altro).
Il giorno
seguente a parti invertite: «Tu che ne sai?». Il riferimento era ancora la
riunione del 13; era uscito nel pomeriggio precedente un comunicato su alcune
testate locali (IlFaro24, MarsicaLive, AvezzanoInforma, InfoMediaNews
– 15 giugno) che parlava anche di me.
La seconda in particolare titolava: Pista
ciclabile e isola pedonale permanente, dopo le polemiche De Angelis incontra
una delegazione di commercianti e residenti. La mia domanda è: delegati da chi? Non si è trattato in
realtà né di associazioni di categoria (commercianti, artigiani), né per quanto
mi riguarda personalmente di membri del CdQ, in mancanza di una simile
organizzazione nel Quadrilatero – la zona dove abito dalla nascita. Nei pezzi
si legge: «alcuni residenti». Non è dato conoscere le richieste dei miei vicini al sindaco dai resoconti di stampa.
(Alcuni commercianti hanno invece sciorinato lo sperimentato repertorio a base
di: «con l’isola il traffico collassa», «ad Avezzano fa sempre freddo e piove»,
«senza parcheggi il centro muore» – …tiè).
Posso perciò immaginare che dalle mie parti risiedano delle
persone preoccupate per la futura – leggera, forse anche passeggera – riduzione dell’inquinamento atmosferico dovuto all’isola pedonale e
qualche pista ciclabile: c’è da esser senz’altro fieri, noi del centro, a
essere rappresentati da simili personaggi…
Nessun commento:
Posta un commento