lunedì 8 ottobre 2018

Law & Order, alle vongole

Ho stranamente discusso più di mercato settimanale che di piste ciclabili o isola pedonale, nelle ultime settimane; è stata la degna prosecuzione di una lunga sagra dell’ipocrisia, di cui non si scorge l’atto finale. Ho pubblicato questo sull’argomento: «È opportuno […] sistemare il mercato del sabato ovunque, tranne che intorno ai giardini pubblici», lo scorso 3 ottobre.
Un giochino come un altro: come mi sarei comportato – io – sullo scranno più alto del consiglio comunale? Io avrei fatto carte false per mantenerlo al centro, ma l’avrei rimosso al primo intoppo da dove è stato finora collocato. Un banale esempio: un’autombulanza spreca del tempo prezioso nel recuperare una persona caduta malamente dentro casa, colpita da infarto o ictus, perché la circolazione è almeno difficoltosa nel tratto interessato dal mercato degli ambulanti. In una simile situazione le testate giornalistiche locali più «popolari» mi avrebbero tenuto per giorni sulla graticola: funziona così, da tempi immemorabili; per non parlare della gente dall’esposto facile… (Esprimo solidarietà al sindaco di Riace Lucano, per come si è comportato negli ultimi anni nei confronti della sua città e dei migranti; fino al momento del suo arresto, s’intende: io mi sarei cucito la bocca fino al termine della – presumibilmente lunga – vicenda processuale). Avrei perciò spostato il mercato degli ambulanti in un luogo più idoneo – centro, periferia o metà e metà –, di quello che noi possiamo definire come storico. (Si trova lì da nemmeno tre decenni, in realtà).
Ciò che rimane dell’Armada Invencible di Di Pangrazio – più M5s –, la prende a più riprese con Gabriele De Angelis «che non ascolta i cittadini, lontano dalla città, che “cala dall’alto” le sue scelte», 28 settembre 2018. Io invece ritengo che in questo frangente il nostro sindaco abbia voluto semplicemente applicare leggi, regolamenti, circolari e varie scartoffie provenienti da istituzioni più in alto di lui e perciò di alcuni avezzanesi – per quanto agitati. È questo un comportamento almeno comprensibile.
La testata giornalistica regionale ha sfoderato (4 ottobre, cartaceo, p. 24) un intervento d’Ernesto Di Renzo (Università di Tor Vergata, Roma) riguardante detto mercato. Già che ci si trovava, perché non inviare una copia al dirigente preposto del Comune, al distaccamento di Avezzano (Vigili del fuoco) e al capo della Polizia italiana (Franco Gabrielli)? (‘e vedere di nascosto l’effetto che fa’, nel leggere questi signori delle espressioni come «resistenza storica», «resilienza culturale»).
L’avezzanese medio, l’agitato delle ultime settimane si sarebbe comportato come De Angelis o come il sottoscritto? (In breve: ti metti in regola subito oppure aspetti che siano gli eventi a consigliarti il da fare). Hic Rhodus, hic salta.

A proposito: quelli che volevano eliminare i passaggi pedonali rialzati perché responsabili d’arrecare danni agli assi delle autombulanze, tacciono perché ancora in ferie? Il mercato del sabato non dev’essere spostato mentre la gestione dell’ordine pubblico nel concerto conclusivo (The Kolors) delle manifestazioni estive, è stata certo irreprensibile. Allo stesso modo, nessuno dei numerosi agitatori locali ha finora espresso solidarietà – come ho fatto io poco più sopra – al disobbediente Domenico Lucano. (1/2)

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