Ho stranamente discusso più di mercato settimanale
che di piste ciclabili o isola pedonale, nelle ultime settimane; è stata la
degna prosecuzione di una lunga sagra dell’ipocrisia, di cui non si scorge l’atto
finale. Ho pubblicato questo sull’argomento: «È opportuno […] sistemare il
mercato del sabato ovunque, tranne
che intorno ai giardini pubblici», lo scorso 3 ottobre.
Un giochino come un altro: come mi
sarei comportato – io – sullo scranno più alto del consiglio comunale? Io avrei
fatto carte false per mantenerlo al
centro, ma l’avrei rimosso al primo intoppo da dove è stato finora collocato. Un
banale esempio: un’autombulanza spreca del tempo prezioso nel recuperare una
persona caduta malamente dentro casa, colpita da infarto o ictus, perché la circolazione è almeno difficoltosa nel tratto
interessato dal mercato degli ambulanti. In una simile situazione le testate
giornalistiche locali più «popolari» mi avrebbero tenuto per giorni sulla
graticola: funziona così, da tempi immemorabili; per non parlare della gente
dall’esposto facile… (Esprimo solidarietà al sindaco di Riace Lucano, per come
si è comportato negli ultimi anni nei confronti della sua città e dei migranti;
fino al momento del suo arresto, s’intende: io mi sarei cucito la bocca fino al
termine della – presumibilmente lunga – vicenda processuale). Avrei perciò
spostato il mercato degli ambulanti in un luogo più idoneo – centro, periferia o metà e metà –, di quello che noi possiamo
definire come storico. (Si trova lì da nemmeno tre decenni, in realtà).
Ciò che rimane dell’Armada
Invencible di Di Pangrazio – più M5s –, la prende a più riprese con Gabriele
De Angelis «che non ascolta i
cittadini, lontano dalla città, che “cala dall’alto” le sue scelte», 28 settembre
2018. Io invece ritengo che in questo frangente il nostro sindaco abbia voluto
semplicemente applicare leggi,
regolamenti, circolari e varie scartoffie provenienti da istituzioni più in alto di lui e perciò di alcuni avezzanesi
– per quanto agitati. È questo un comportamento almeno comprensibile.
La testata giornalistica regionale ha sfoderato
(4 ottobre, cartaceo, p. 24) un intervento d’Ernesto Di Renzo (Università di
Tor Vergata, Roma) riguardante detto mercato. Già che ci si trovava, perché non
inviare una copia al dirigente preposto del Comune, al distaccamento di
Avezzano (Vigili del fuoco) e al capo della Polizia italiana (Franco
Gabrielli)? (‘e vedere di nascosto l’effetto
che fa’, nel leggere questi
signori delle espressioni come «resistenza storica», «resilienza culturale»).
L’avezzanese medio, l’agitato delle
ultime settimane si sarebbe comportato come De Angelis o come il sottoscritto? (In
breve: ti metti in regola subito oppure aspetti che siano gli eventi a
consigliarti il da fare). Hic Rhodus, hic
salta.
A proposito: quelli che volevano
eliminare i passaggi pedonali rialzati perché responsabili d’arrecare danni
agli assi delle autombulanze, tacciono perché ancora in ferie? Il mercato del
sabato non dev’essere spostato mentre la gestione dell’ordine pubblico nel
concerto conclusivo (The Kolors) delle manifestazioni estive, è stata certo
irreprensibile. Allo stesso modo, nessuno dei numerosi agitatori locali ha
finora espresso solidarietà – come ho fatto io poco più sopra – al
disobbediente Domenico Lucano. (1/2)
Nessun commento:
Posta un commento