sabato 6 ottobre 2018

Nativity

Ho ascoltato dentro una frase, il termine agorà, immagino che servisse per dare un tono a chi la proferiva più che un appello all’identità o alla storia. Simili spazi si affermarono nel V secolo a.C., non dalle nostre parti; furono praticati per una società caratterizzata da una partecipazione alla vita pubblica risibile per lo standard contemporaneo, forte disparità tra maschi e femmine, last but not least: schiavitù. (Mi fermo qui).
Altra obiezione: c’è meno spazio – nel senso dei frequentatori. Vi è dell’ipocrisia anche in questo caso: perché allora non arrabbiarsi per le giostrine e le fiere, negli ultimi lustri? (Giostrine piazzate lì per una buona parte dell’anno). Lo spazio disponibile per le persone è all’incirca quello di prima, solo che chi si oppone alla pedonalizzazione di quei cinquanta metri, rimuove tale dato.
Un coetaneo ha affermato: «Il progetto non era un granché». Il vincitore ha prevalso su colleghi che operano nello stesso segmento di mercato: il progetto di Giancarlo Cardone non era migliore di quello presentato da uno o più archistar, poiché di quel giro non ha partecipato proprio nessuno. Perché non hanno filato il nostro concorso nazionale quelli buoni? La risposta è semplice: la ridotta cifra in ballo. È come se volessi fare una bella figura con una persona regalandogli una bottiglia di vino e poi mi presentassi all’enoteca con dieci euro in tasca.

(Giallo finale). Qualcuno mi ha fatto notare questo brano: «Le tre cascate, invece, con i rispettivi ugelli, rappresentano i tre immissari principali del Fucino, ovvero i fiumi Giovenco, Imele e il Salto», in F. Proia, Storia, curiosità e aneddoti sulla nuova fontana 7.48, in «MarsicaLive» 10 settembre 2018. Le cose non sono messe propriamente così; l’Imele «si mescola con la Raffia divenendo Salto, tributario del Velino, il principale subaffluente del Tevere», mentre il Salto «costituisce uno degli affluenti di sinistra del Velino». (Cfr. Wikipedia in entrambi i casi). Tutto un altro bacino imbrifero (Tevere). Io consiglio uno sguardo ai Comuni interessati dall’Autorità di bacino competente: troverete qualche sorpresa. (‘Should I stay or should I go?’). Da dove proviene detto brano? Non ne ho un’idea precisa, anche se ho letto un’affermazione del genere uscita dalla bocca del progettista; probabilmente tutto ciò si trova scritto nel cosiddetto giustificativo: «Esse [le lancette] danno un orientamento geografico all’interno della fontana, rappresentano i tre affluenti principali del Fucino, sono degli elementi scultorei in acciaio [COR-TEN] inclusi nella nuova struttura. Così come gli affluenti alimentavano il lago», in L. Novorio, La Fontana 7.48 darà una nuova immagine a piazza Risorgimento, in «TerreMarsicane» 11 novembre 2017. (Miei i grassetti). L’intervistatrice incassò senza fare una piega. (2/2)

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