mercoledì 11 settembre 2019

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La seconda intervista, sto ancora sull’ormai vecchio – che però si legge on-line –, m.s., Confesercenti: «Mini isole? Idee premature», in «IlCentro» 4 settembre 2019.
Ho più volte accostato la posizione di Confesercenti a una vicenda di Bertoldo. Avendo ottenuto la possibilità di scegliersi l’albero cui essere impiccato, egli gira e rigira l’intero regno senza trovarne uno di suo gradimento e perciò, ottiene l’annullamento della pena. (Era pieno di alberi allora, a differenza dei nostri giorni). Ci torno dopo, prendo prima questo brano. «Se poi il commissario prefettizio Mauro Passerotti volesse lasciare un segno, allora potrebbe assumere un atto che superi la delibera 180 del 2009 del governo Floris, ormai abbondantemente superata dai fatti, quindi, inapplicabile». La domanda che pongo è: quali fatti?
Torno a G. C. Croce. Ho appena ricordato che tale associazione di categoria non è mai stata contraria a un’isola pedonale: «A patto che», conclude [Carlo] Rossi, «non sia una mera chiusura di strada, ma un progetto vero e, soprattutto, corredato di tutti gli interventi necessari per rendere l’area appetibile e funzionale». È Bertoldo. Che cosa richiede Carlo Rossi a un sindaco: fioriere? È avarizia. Anche panchine? Troppo poco. Nuovi lampioni? Ancora poco. Qualche bancarella? Così-così. Gli artisti di strada? Si comincia a ragionare; però: per quanti giorni l’anno? E così via, fino a raggiungere lo sfinimento per cui un amministratore rinuncia all’isola pedonale.

(Per Confesercenti è «prioritaria la riapertura dei due incroci ai lati della mini isola di via Corradini». È una parte del restyling di piazza Risorgimento, la «mini isola», Stamattina chiedeva la riapertura anche Fdi, Su Il Centro).

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