Venerdì
scorso, mentre si discuteva di questioni legate al traffico, alla mobilità
sostenibile al piano terra del municipio, il commissario straordinario sbrigava
– prevedibilmente – la faccenda della riapertura dei due incroci al centro e
liquidava, in tempo utile, l’azione intrapresa dal WWF per attuare un’isola
pedonale, a quello superiore; non mi aspettavo la seconda, com’è noto. Il primo
effetto sarà ovviamente la riapertura di due incroci riaperti. (La considero
una cafonata).
L’11
settembre, riprendevo questo pezzo del Centro:
«Se poi
il commissario prefettizio Mauro Passerotti volesse lasciare un segno, allora
potrebbe assumere un atto che superi la delibera 180 del 2009 del governo
Floris, ormai abbondantemente superata dai fatti, quindi, inapplicabile», Carlo
Rossi (Confesercenti) 4 settembre. Io aggiungevo «La domanda che pongo è: quali
fatti?». Mi sono chiesto lo stesso, a proposito della nota di Mauro Passerotti,
che trovate on-line ovunque. «Nel
lasso di tempo decorrente dal giugno 2009 ad oggi, è stata data esecuzione ad
una serie di interventi tecnici che hanno modificato in maniera sostanziale, le
condizioni della circolazione e della sicurezza stradale e più in generale il
sistema della mobilità, dell’ambiente e dell’assetto urbanistico di Corso della
Libertà». Si riferisce a quali «interventi tecnici»? È successo che cosa, di
cui almeno io, non mi sono accorto? Hanno chiuso al traffico motorizzato un
breve tratto di corso della Libertà? La famosa «crocetta»? Allargato i
marciapiedi? Un senso unico cambiato? Piantato un albero, un arbusto, una
pianticella, qualche fiorellino?
Sul Centro (cartaceo) di stamattina avrete
letto anche questo: «La nota del Commissario prefettizio è la pietra tombale per un’isola
pedonale ad Avezzano». È sufficiente un nonnulla per fare il profeta, ad
Avezzano.
Prossimo
obiettivo nel mirino dei commercianti, immagino: la pista ciclabile al centro.
(In quante occasioni ho finora evocato il passo del gambero a proposito della
vita cittadina?)
(Pubblico
la parte iniziale del mio libro, la prossima volta).
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