C’entra
qualcosa il «dialogo» nel titolo, con
un diverso frame della questione, con
un diverso modo d’affrontarla? No, ma non è un problema nell’economia
dell’articolo. (Perdonate se tratto la vicenda in tal modo, dipende dal fatto
che Il Centro è l’unica testata che
se ne sta interessando – nella versione cartacea, purtroppo).
Non mi
dilungo sulla cornice interpretativa: ne fabbrichiamo tutti, anche se…
La
questione «isola pedonale» è affrontata a livello istituzionale in maniera sbagliata, dagli anni Novanta. Il Comune
si poneva come mediatore di un conflitto tra due parti, solo che poi non sceglieva,
né prendeva una decisione univoca.
Può anche starci, fino alla fine del secolo. (Ripeto: la prima isola pedonale
in Italia risale al 1965).
Non può
esserci dialogo tra chi vuole
un’isola pedonale e chi non la vuole
per niente. (Spiego l’origine di «per niente»). Negli ultimi mesi, è stata
tirata fuori da un’associazione di categoria (commercianti) una proposta per «spostare»
l’isola pedonale in via XXIV Maggio – lo scorso 1 settembre l’ultima volta, ancora
sul Centro. È come se, nella nuova
Avezzano, avessero costruito la Cattedrale dei Marsi dove si trova Sant’Antonio
abate – in fondo via San Francesco – o sopra la distrutta San Bartolomeo,
anziché dov’è oggi. (Si trovava a due isolati dalla futura piazza principale,
la «prima» Cattedrale). È perciò una cafonata, un’isola pedonale ad Avezzano non legata a piazza Risorgimento – quella
cui è stato recentemente applicato un restyling;
spero che ce la risparmino in un altro posto nel caso finisse male l’azione del
WWF.
Le
istituzioni locali sono a conoscenza della questione che si trascina ormai da
decenni e possono decidere (come sempre) in piena autonomia: sì o no. (È stato NO, finora nonostante tutto). Nel senso
di lasciar stare le associazioni ambientaliste (interessi diffusi) e a maggior
ragione quelle di categoria (interessi privati); era da ignorare in ogni modo,
fin dall’esordio, quella «locale».
P.S. È
preferibile tralasciare lo «spezzatino» proposto dal progettista del restyling di piazza Risorgimento – in
«Il Centro» 3 settembre 2019.
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