Un paio di
questioni spuntate proprio ieri, parto dalla prima. «Può un commissario
prendere la decisione di mandare gambe all’aria un’isola pedonale?». Ebbene, l’ha fatto. (Aveva il potere di
comportarsi in quel modo? Non ne ho idea) Ignoro, al momento, se la questione è
chiusa o se bolle ancora qualcosa nella pentola del WWF. La domanda deriva
dall’immagine consolidata del
commissario prefettizio che pensa all’ordinaria amministrazione, a spulciare le
carte, ad annoiarsi per un po’ di mesi. Le immagini sono nostre costruzioni –
ci sono cascato anch’io come quasi tutti, ingenuamente. E poi? Io penso che si
possa parlare di decisione politica: non era una scartoffia né si è trattato di
un intervento legato a un’emergenza (alluvione, terremoto, eruzione vulcanica,
bombardamento).
(Tombstone).
E «il Commissario straordinario […], ha posto le condizioni per la elaborazione
di uno studio di revisione dell’intero sistema della circolazione stradale con
particolare riferimento all’aggiornamento e alla redazione di un nuovo Piano
generale urbano del traffico, che possa consentire, ove possibile, di
individuare eventuali zone da pedonalizzare»? Già, come mi metto? Non ci avevo
proprio fatto caso? Ero stato piuttosto chiaro sull’impossibilità di avere qualche tratto di strada senz’auto ad
Avezzano in futuro. Appunto, sono almeno trent’anni
che circola la stessa litania da
parte di svariati personaggi politici. «Vedremo», «Faremo», «Abbiamo grandi progetti…».
Ha prodotto che cosa, tutto ciò, a livello d’isola pedonale? Zero. Avrebbe glissato sulla questione
Passerotti, se ci teneva in qualche maniera a favorire la realizzazione di un’isola
pedonale ad Avezzano: ci avrebbe pensato – a giorni – il commissario ad acta.
È
necessariamente legata a un Piano traffico un’isola pedonale? (Tra parentesi,
l’attuale Pgtu risale al 2003: è
freschissimo, stagionato, così-così, andato a male?). Dove, inoltre, vorrebbe
ricavare un’isola pedonale, l’attuale commissario prefettizio? In mezzo a
Fucino, monte Salviano, in un’enclave
a Celano o Tagliacozzo, l’altro tronco di via Escrivá?
(Ancora
qualcosina, poi pubblico davvero la
parte iniziale del mio nuovo libro).
Nessun commento:
Posta un commento