mercoledì 25 settembre 2019

Radio Chat 11 ter

Riporto questo brano, che rientrava tra i punti della diffida inviata da WWF e Cmsm al commissario prefettizio (17 luglio 2019). Laura Saladino: «Quale sarà il confine tra la strada e il passaggio dei pedoni? Prima c’erano una sede stradale e il marciapiedi rialzato, ora sono sullo stesso livello, senza la demarcazione degli spazi. Con il ritorno delle auto in caso di incidenti chi ha ragione?», in M. Sbardella, Auto in centro, l’attacco ambientalista, in «IlCentro» 22 settembre 2019.
Siamo abituati a separare il traffico pedonale da quello meccanizzato o motorizzato, da tre secoli in Occidente. Rappresenta perciò dei tratti pedonali quella coppia d’incroci, agli occhi di almeno un miliardo di Homo sapiens. Non solo. Il trattamento di detti incroci ha a che fare con l’arte – piaccia o no. È perciò una cafonata, la loro prossima riapertura, farci scorrazzare le automobili e le motociclette come ho già scritto; gli avezzanesi passeranno per zotici, pecorai agli occhi dei forestieri che transiteranno da quelle parti a piedi o con un mezzo meccanico. Purtroppo tutti gli avezzanesi e non penso lontanamente in cambio di cosa.
Qualcuno mi ha ricordato questo, ieri: «L’area pedonale prevista, pavimentata con materiali policromatici, coprirà invece un tratto di via Corradini (dal cortile delle scuole Mazzini-Fermi fino al tribunale) ed un tratto di Corso della Libertà (da via Cataldi all’incrocio con via Diaz)», in Il nuovo volto di Piazza Risorgimento secondo il progetto di Giancarlo Cardone, in «Marsicanews» 20 aprile 2014. Esso mancava alla mia serie Il perfetto tempismo delle associazioni di commercianti avezzanesi.

(È l’inizio del mio nuovo libro, il prossimo post).

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