Si
è ripetuta nel caso della consultazione per la ristrutturazione del centro, una
vicenda simile a quella descritta in Nuove cancellazioni (2015) a
proposito del Centenario. (Lo stesso copione già visto a livello nazionale
dell’assunzione di oltre 100mila precari nella scuola: l’Ue ti dice che devi
mettere in regola gli insegnanti e tu sforni anche una riforma della scuola.
Che è piaciuta poco ai diretti interessati, tra l’altro).
Il
tribunale amministrativo regionale in tal caso attende che il sindaco
d’Avezzano attui un’isola pedonale scelta da un’amministrazione comunale
precedente e questo – contrario all’isola pedonale, da quanto si può arguire
leggendo ciò che riporta le testate locali – indice una consultazione per avere
qualche idea su come ristrutturare il centro della città. Il «non accontentarsi
dei semplici varchi» è un trito argomento delle associazioni dei commercianti contro
l’isola pedonale.
(Detta
consultazione non è ancora partita mentre è già passato Carnevale e incombe il Purim).
[11 febbraio 2016]
Non
ho capito il senso dell’imminente consultazione sul centro: sarò l’unico? Si
vuol conoscere da una cittadinanza di 42mila persone l’idea più diffusa di un
possibile utilizzo di un pezzo di città che contiene nemmeno un decimo
della popolazione. (Qualcuno ha già consigliato di rifarsi al programma
elettorale dell’alleanza che ha vinto le ultime Amministrative).
Volendo
la larga maggioranza degli avezzanesi, la scomparsa dei residenti nel
Quadrilatero – è un’idea legittima come un’altra –, devo traslocare altrove,
fuori città? (Altrimenti che democrazia è?) Che si fa, se l’idea più
interessante e rivoluzionaria costa più del budget a nostra
disposizione? (C’è da considerare anche il tempo abbastanza risicato
dell’attuale Amministrazione per spingere avanti un qualsiasi progetto. La
prossima invece?) Si tratta di una manovra diversiva, a lume di naso. […] [12
febbraio 2016]
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