lunedì 30 settembre 2019

Avezzano (ri)dà spettacolo

Si è ripetuta nel caso della consultazione per la ristrutturazione del centro, una vicenda simile a quella descritta in Nuove cancellazioni (2015) a proposito del Centenario. (Lo stesso copione già visto a livello nazionale dell’assunzione di oltre 100mila precari nella scuola: l’Ue ti dice che devi mettere in regola gli insegnanti e tu sforni anche una riforma della scuola. Che è piaciuta poco ai diretti interessati, tra l’altro).
Il tribunale amministrativo regionale in tal caso attende che il sindaco d’Avezzano attui un’isola pedonale scelta da un’amministrazione comunale precedente e questo – contrario all’isola pedonale, da quanto si può arguire leggendo ciò che riporta le testate locali – indice una consultazione per avere qualche idea su come ristrutturare il centro della città. Il «non accontentarsi dei semplici varchi» è un trito argomento delle associazioni dei commercianti contro l’isola pedonale.
(Detta consultazione non è ancora partita mentre è già passato Carnevale e incombe il Purim). [11 febbraio 2016]
Non ho capito il senso dell’imminente consultazione sul centro: sarò l’unico? Si vuol conoscere da una cittadinanza di 42mila persone l’idea più diffusa di un possibile utilizzo di un pezzo di città che contiene nemmeno un decimo della popolazione. (Qualcuno ha già consigliato di rifarsi al programma elettorale dell’alleanza che ha vinto le ultime Amministrative).
Volendo la larga maggioranza degli avezzanesi, la scomparsa dei residenti nel Quadrilatero – è un’idea legittima come un’altra –, devo traslocare altrove, fuori città? (Altrimenti che democrazia è?) Che si fa, se l’idea più interessante e rivoluzionaria costa più del budget a nostra disposizione? (C’è da considerare anche il tempo abbastanza risicato dell’attuale Amministrazione per spingere avanti un qualsiasi progetto. La prossima invece?) Si tratta di una manovra diversiva, a lume di naso. […] [12 febbraio 2016]

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