domenica 1 settembre 2019

Il capello in quattro

A più di uno è rimasto in mente questo dell’ultimo post: «(Fa tenerezza chi pubblica qualche vecchia fotografia in bianco e nero di quel posto)». Affari loro, ho trattato d’altro; ci siamo poi messi a parlare d’immagini. Ignoro il numero delle fotografie circolate in queste settimane, riferibili a piazza del Mercato; ne saranno state al massimo un paio. Quella più conosciuta, è una cartolina apparsa sul quotidiano Il Centro.
Ricordo personalmente una situazione molto simile a quella raffigurata, certo più ricca di colori, rumori, oggetti (piccoli, grandi), odori e grida: quell’immagine – scattata una ventina d’anni prima che io ci mettessi i piedi – non mi ha perciò fatto né caldo né freddo.
La sua didascalia recita: Avezzano – Il Mercato. Rappresenta proprio quel tipo di attività, è proprio quello il soggetto. C’era invece bisogno di un’inquadratura più larga, ripresa da una maggiore altezza, volendo riprendere piazza del Mercato. Non si vede quel luogo, sono inquadrate delle persone (venditori, clienti). Si notano anche degli alberi; su quanti lati della piazza: uno, due, tre o quattro? Una foto, per sé, rappresenta quello che è stato.
Ciò che spicca maggiormente in questa ennesima operazione è l’enorme differenza tra il numero degli «scatti» riservati nei decenni passati a piazza Risorgimento o piazza A. Torlonia e quelli a piazza del Mercato: in tre mesi di ricerca – immagino affannosa –, non è finora spuntata una rappresentazione decente della terza.
La domanda che pongo è: rientra quanto nell’immaginario locale, piazza del Mercato? (Prosegue intanto il pubblico dibattito sull’argomento – volando raso terra, al solito).

P.S. Qualcuno ha rimosso lo sbarramento posto sulla confluenza di via Trieste con via C. Corradini. (Per farci passare le automobili, immagino).

Nessun commento:

Posta un commento