A più di
uno è rimasto in mente questo dell’ultimo post: «(Fa tenerezza chi pubblica
qualche vecchia fotografia in bianco e nero di quel posto)». Affari loro, ho
trattato d’altro; ci siamo poi messi
a parlare d’immagini. Ignoro il numero delle fotografie circolate in queste
settimane, riferibili a piazza del Mercato; ne saranno state al massimo un paio.
Quella più conosciuta, è una cartolina apparsa sul quotidiano Il Centro.
Ricordo
personalmente una situazione molto
simile a quella raffigurata, certo più ricca di colori, rumori, oggetti
(piccoli, grandi), odori e grida: quell’immagine – scattata una ventina d’anni
prima che io ci mettessi i piedi – non mi ha perciò fatto né caldo né freddo.
La sua
didascalia recita: Avezzano – Il Mercato.
Rappresenta proprio quel tipo di attività, è proprio quello il soggetto. C’era invece bisogno di
un’inquadratura più larga, ripresa da una maggiore altezza, volendo riprendere piazza del Mercato. Non si vede quel
luogo, sono inquadrate delle persone (venditori, clienti). Si notano anche
degli alberi; su quanti lati della
piazza: uno, due, tre o quattro? Una foto, per sé, rappresenta quello che è stato.
Ciò che
spicca maggiormente in questa ennesima operazione è l’enorme differenza tra il numero degli «scatti» riservati nei
decenni passati a piazza Risorgimento o piazza A. Torlonia e quelli a piazza
del Mercato: in tre mesi di ricerca – immagino affannosa –, non è finora
spuntata una rappresentazione
decente della terza.
La domanda
che pongo è: rientra quanto nell’immaginario
locale, piazza del Mercato? (Prosegue intanto il pubblico dibattito sull’argomento
– volando raso terra, al solito).
P.S.
Qualcuno ha rimosso lo sbarramento posto sulla confluenza di via Trieste con
via C. Corradini. (Per farci passare le automobili, immagino).
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