Tanto per chiudere il
discorso iniziato con l’ultimo post. Chi fa politica è incapace di svolgere
discorsi politici, da noi. (Non esiste l’opinione pubblica in assenza di una
stampa degna di tale nome). Dopo la famosa sentenza del Tar Abruzzo si continua
imperterriti a parlare di legalità, democrazia ripristinata, complotti, sperpero
di denaro pubblico e amenità del genere, ignorando la sostanza tutta politica della vicenda. In breve, un’alleanza
politica le sta tentando tutte per occultare il proprio insuccesso elettorale mentre
le responsabilità sono abbastanza chiare – c’è da riconoscere che è difficile
intervenire nell’immediato in un simile ginepraio. Ripeto: che cosa hanno
incassato a livello politico i ricorrenti – di là delle differenze tra i
ricorsi – dopo la vittoria in tribunale, tranne i consiglieri in più a Di
Pangrazio? (Ha portato in più che cosa, la battaglia per i Sani Principi?)
La sconfitta (mezza o completa, non
importa) del centrosinistra in città segna secondo me, un inizio della
dissoluzione del nostro piccolo e triste mondo risalente agli anni Cinquanta
che aveva resistito al Sessantotto, all’Ottantanove e a Berlusconi (1994). (L’Avezzano
dell’Ente Fucino, della Democrazia cristiana, del clientelismo imperante, dello
struscio). Bisognerà, da parte di chi
si occupa di politica – sconfitti ma anche vincitori –, analizzare e fare i
conti con questa inedita situazione, passeggera come le altre vicende umane.
Sarà necessaria una cospicua dote di sprezzo del ridicolo alla nuova
maggioranza in Consiglio, per votare contro De Angelis in caso di provvedimenti
simili o uguali a quelli che essa stessa
avrebbe voluto portare in aula, con un diverso sindaco. (Non guasta uno sguardo
ai due programmi elettorali). Già, adesso che farà in positivo la nuova maggioranza? Si propone, ci si allea, ci si
disloca in politica, più che provare a manomettere la vita amministrativa di un
piccolo comune impedendo agli altri di governare. (È un po’ come il bambino che
si è stancato di prendere troppi gol stando in porta e interrompe il gioco
riprendendosi il pallone). Un simile spartito, per la fortuna di noi italiani,
non è suonato nelle aule parlamentari. ‘È una
bambolina che fa no no no, | è così
carina ma fa no no no...’
In campagna elettorale ho
mostrato d’apprezzare Leonardo Casciere. Immagino che da un mesetto egli abbia
dei problemini di comunicazione: si esprime come leader delle liste con cui si è presentato alle Amministrative o
come coordinatore marsicano di Noi con Salvini?
Già incombevano Sebastian Kurz
ed Emmanuel Macron ai nostri confini, prima che Gabriele De Angelis fosse
eletto: abbiamo un futuro smisurato,
davanti ai nostri occhi, la modernità ci attende!
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