sabato 21 ottobre 2017

Dove?

«Si possono trasferire i giochi in un’altra area della piazza per evitare le rimostranze delle mamme apprensive e iperprotettive in circolazione in questo periodo». Già, dove? Ho omesso di scrivere qualcosa nel post dello scorso martedì 17, qualcuno me lo ha fatto notare in privato.
Non è difficile immaginare dove si possono collocare i giochi per bambini in piazza A. Torlonia per allontanarli dall’albero monumentale (probabilmente) pericolante e da conservare. È sufficiente rivolgere lo sguardo oltre lo spiazzo che confina con l’area a essi dedicata: lì, infatti, si trova l’area più degradata dei giardini pubblici d’Avezzano – non vi è nemmeno bisogno di eliminare il prato. Venderei l’albero monumentale come un’attrattiva cittadina ai tre, quattro gatti interessati, al posto del Comune. (Quattro gatti, è meglio di niente). Lo riconosco: mi sono allargato un po’ un’altra volta perché in realtà spetta agli eletti dal popolo proporre delle soluzioni.
(In proposito). Tale spazio è denominato «piazza Torlonia» nell’uso corrente. Ecco, se prendessimo a chiamarlo per ciò che invece rappresenta (giardini pubblici, un tema collettivo), ci verrebbe la voglia di trattarlo come molti altri in Italia. (Curandolo costantemente com’è successo fino a qualche decennio fa; recintandolo soprattutto come si usa altrove, con apertura dall’alba al tramonto).

P.S. Potendo interessare, cent’anni fa è nato Dizzy Gillespie.

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