Le nostre
testate locali non esprimono mai dei giudizi sulla vita amministrativa dei
nostri centri – vivacchiano dei comunicati stampa dei sindaci e dei partiti, in
fondo. Mancano oggi quei giornalisti locali della mia adolescenza, rigidamente tutti
democristiani, cui capitava di strigliare questa o quell’Amministrazione
comunale – di rado, per carità, ma succedeva a differenza di oggi. Penso che ciò
sia pernicioso nel lungo periodo.
Torno sulle
vicende avezzanesi perché agli inizi delle mie pubblicazioni sul blog – da
cinquantunenne –, avevo raccontato come da noi, i partiti all’opposizione
stanno muti per cinque anni in Consiglio comunale, tranne qualche improvvisata
sortita prima di nuove elezioni. Non sta succedendo questo da tre mesi a questa
parte; si registrano degli attacchi politici all’attuale Amministrazione – di
là del loro contenuto – da parte del maggior gruppo consiliare (Di Pangrazio) e
da M5s: è una novità per Avezzano.
Riesco a spiegarmi tutto ciò? Ci provo ma è difficoltoso soprattutto dopo aver
ripetuto fino alla nausea che viviamo in una città avviluppata nel clientelismo
più becero: non abbiamo un’opinione pubblica bensì delle tribù legate dal
sangue e dagli interessi particolari. È peggio, se impiego le categorie della
politica; alzo bandiera bianca perché mi accorgo che la parte che non riesco a
comprendere è preponderante.
Ho più volte ripetuto
che non è possibile giudicare l’azione di un’Amministrazione comunale al suo
esordio né tanto meno allo scadere dei cosiddetti «primi cento giorni»; è
venuto il momento di spiegarmi meglio. Immaginiamo l’inaugurazione di una nuova
pista ciclabile o una piazza entro la fine di questo mese. Bisognerà aspettare
almeno un anno per sapere se la cittadinanza ha gradito l’una o l’altra. (Almeno,
solo nel primo caso, perché c’è bisogno anche di studi quantitativi sul
traffico). Un Comune può fare poco sul fronte dell’occupazione, ma per avere
dei riscontri bisogna aspettare almeno tre anni dalle prime misure. (Ancora più
difficile). Un assessore all’Ambiente pianta un albero all’inizio del suo primo
incarico ma alla fine del suo secondo, dieci anni dopo, vedrà una creatura alta
sì e no quanto un ragazzo – non lo noterà nessuno, ovviamente e tutti gli
rimprovereranno di aver scaldato la sedia per un paio di legislature. (In campagna
elettorale rimbrottavo chi rimproverava al precedente sindaco di non aver fatto
niente, negli ultimi giorni ho assistito a interviste sull’azione di De Angelis
e anche in questo caso, la gente rispondeva di non aver «visto niente», finora).
(Adesso espongo
quello che io non ho compreso). Gli scontri delle ultime settimane mi sembrano,
per i toni aspri, un prolungamento della recente campagna elettorale per le
Amministrative. Le elezioni invece, si sono tenute e hanno avuto un vincitore.
(Di là della prossima sentenza del Tar). I principali schieramenti sono
riconducibili a livello nazionale al centrodestra e al centrosinistra, nei due vi
è della porosità. (In proposito: ha trovato una nuova casa politica anche
Leonardo Casciere – Noi con Salvini). Perciò niente di nuovo e in caso di
problemi, qualcuno ci penserà dall’Aquila, Pescara, Roma o Milano.
Ho già scritto
a suo tempo che i programmi dei principali schieramenti sono simili. Porto un
esempio, chi ha scritto: «progetto di riqualificazione del centro storico e
della zona di Villa Torlonia, polmone verde e polo culturale cittadino» o roba
del genere? (Si parla di un intervento rilevante per la città, non di una
normale asfaltatura). Perciò, perché litigano tanto?
In caso di
sentenza sfavorevole all’attuale sindaco, succederebbe che cosa? Sbaglierò, ma
penso che qualche gruppo dell’opposizione si sposterà verso la maggioranza in
qualche maniera: la porosità di cui sopra – il sindaco non si dimetterà, come
annunciato; non ho idea se si ricorrerà ancora alla giustizia amministrativa. Non
capisco perciò tanto attivismo da parte del listone Di Pangrazio, i risultati
sarebbero all’incirca gli stessi, in caso di nuove elezioni.
Dell’attuale
Amministrazione ho apprezzato che gli assessori possano dire la loro in
pubblico – «mi
sembra un passo avanti trovare sulla stampa le opinioni degli assessori», 5 ottobre 2017. Ho
notato e vi ho riferito fin dalla campagna elettorale, che lo staff di De
Angelis in tema di comunicazione non ne azzecca una. Mi spiego anche in questo
caso. Il principale gruppo di opposizione bolla con la locuzione «pro tempore» tutto ciò che d’istituzionale
ruota intorno al sindaco. Ciò che m’intenerisce è scoprire come alcuni
interessati utilizzino la stessa formula per se stessi, per l’attività che
stanno svolgendo – cose che non succedono nemmeno all’asilo.
(‘All you need is love’)
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