martedì 10 ottobre 2017

Pour Presuttì (de la méthode)

Un fatto da rilevare nella conferenza stampa di Crescenzo Presutti, è la conoscenza in senso quantitativo di alcune questioni che riguardano il suo assessorato. (Ci ha pensato un gruppetto di giovani a censire il nostro patrimonio arboreo, a quanto ho capito). «Gli alberi presenti nel “giardino della città” [piazza A. Torlonia] sono 330 ma ne vanno abbattuti subito 30», si è letto un po’ ovunque nei mezzi d’informazione, tanto per citare un esempio. (È un fatto straordinario).
Ciò che è sempre mancato nella vita amministrativa locale è stata proprio la dimensione dei vari problemi: rimpiazzare venti piante è diverso dal metterne a dimora duecento. «Risistemare il verde pubblico» va bene giusto in campagna elettorale; quando s’insedia una nuova Amministrazione, parte subito una salva di pretesti per giustificare in anticipo che la sua azione sarà ridimensionata: «il deficit accumulato dalla passata Amministrazione», «non abbiamo fondi», «abbiamo le mani legate», eccetera. Nel nostro caso invece, con simili dati, anche il normale cittadino può costruirsi in modo autonomo un’idea – a distanza di poche settimane dall’insediamento dell’attuale Amministrazione – di quanto ammonta, con buona approssimazione, la somma da destinare per vedere di nuovo le nostre piante al loro posto – per giudicare la politica amministrativa in un momento successivo. È una questione di trasparenza, di là di come evolverà la vicenda. (Spettano alla politica, agli amministratori pubblici i modi e i tempi d’attuazione).

(L’angolo della cattiveria). È secondo me il caso di tentare un censimento analogo sulla nostra periferia. Mi spiego. Qualche volenteroso battendo la fascia esterna al Quadrilatero, calcolerà quanto distano i condomini più lontani che so, da una piazza con una certa qualità ambientale – non le recenti distese di mattoncini –, una farmacia, un supermercato di generi alimentari, un parrucchiere, un istituto comprensivo o una tintoria. Tale operazione è utile per ricavare delle scale delle priorità riguardanti eventuali interventi per migliorare la vita degli avezzanesi nella periferia e soprattutto per trasformare quell’anello informe in dei quartieri. (Qualcun altro si chiederà a questo punto – con una punta di perfidia – considerando che in quattro sono stati capaci di tale accurato censimento, perché non hanno pensato ai propri quartieri i circa seicento concorrenti allo scranno di consigliere comunale, mesi addietro e nella migliore delle occasioni possibili).

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