martedì 24 ottobre 2017

Lontano dagli occhi

Ho aspettato un po’ prima di buttar giù qualche pensiero sulla vicenda ex-Superal (Scurcola Marsicana). Ho atteso invano che qualcuno commentasse. La notizia: un’azienda di Corropoli già presente nella zona l’ha acquistata in parte.
Ho già riflettuto sui capannoni (industriali, commerciali) abbandonati da anni, in queste parti: gli abitanti di una zona se ne disinteressano completamente, una volta chiusi i battenti di una simile struttura.
L’esperienza c’insegna che un luogo può essere colonizzato, abitato nuovamente e perciò niente di nuovo sotto il sole. Nelle grandi città in casi simili – parlo sempre di capannoni (industriali, commerciali) –, si sarebbero mossi gli imprenditori locali (singoli, in cordata) almeno per rilevare la struttura, un architetto avrebbe proposto di adattarlo per studi professionali e laboratori, qualcuno avrebbe proposto di ricavarci una serra o un orto, qualcun altro avrebbe tirato fuori il tema dell’archeologia industriale, altri ancora l’avrebbero occupato per ricavarci un centro sociale, il writer di passaggio avrebbe disegnato un pezzo di facciata con lo spray. (Aggiungo il senzatetto che mentre gli altri discutono, sfonda una finestra e ci va a dormire). Da queste parti invece: ‘lontano dagli occhi, | lontano dal cuore’.

Nella recente campagna elettorale tale tema è stato evitato non per cattiveria o per mancanza di acume politico ma proprio perché certe costruzioni sono divenute invisibili agli occhi di chi vive da queste parti.

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