giovedì 10 maggio 2018

Contadini forever

Ho scritto ultimamente di essere contento per la pungente attività dell’opposizione al Comune, «Di là del merito» (6 maggio). Scendo nel particolare nel caso del (mezzo) flash flood dello scorso 8 maggio.
Gianfranco Gallese (Di Pangrazio) in un comunicato stampa inviato alle testate locali scrive: «Come Amministrazione […] abbiamo provveduto […] a mettere in sicurezza il sottopasso più “a rischio”». In tutta franchezza: cosa significa «mettere in sicurezza» un sottopassaggio? Abitando da quelle parti e ascoltando le chiacchiere di chi ci si trova ancor più vicino, posso scrivere agevolmente che tale situazione si manifesta – senza interruzioni – una o due volte all’anno dai tempi di Floris2 che, non a caso, aveva istallato un semaforo per segnalare pericolo. (Tutto ciò non ha impedito che qualche automobilista sia rimasto intrappolato là sotto, in questi anni).
Sta prendendo piede in Occidente dagli inizi del secolo, una mentalità che preferisce lo sguardo da lontano dei problemi, in maniera che si possa trattarli più facilmente. La questione è: perché quella parte di strada si riempie d’acqua? (Anche: perché negli ultimi anni?). Dove comincio a intervenire? C’entrano il mutamento climatico e anche l’impermeabilizzazione del suolo nella zona nord d’Avezzano. È perciò riduttivo e assolutorio (per se stesso) accusare di trascuratezza nella «manutenzione ordinaria»: come la mettiamo con le strade (lunghe, corte, così-così) senza caditoie e rete di smaltimento? L’acqua raccolta proveniente dai numerosi parcheggi (pubblici, privati), che fine fa?
Si registrano problemi simili altrove: come provano a risolverli? Fuori da queste montagne eliminano l’asfalto non strettamente necessario, naturalizzando qua e là e per di più, recuperano l’acqua piovana. (Nel senso: considerano l’acqua una risorsa e non impiccio). Piantano alberi. È sufficiente copiare gli esempi positivi provenienti dall’Italia o dal resto dell’Europa: si risolve in buona parte un problema e soprattutto, ci si sprovincializza.
Si ripeteranno gli allagamenti nei prossimi mesi e anni, potrebbe scapparci anche il morto ma da noi non si farà nulla per risparmiare i disagi provocati al traffico in più punti della città in simili casi, un po’ perché costa troppo un po’ perché nessun sindaco – generalmente dimezzati da queste parti –, se la sentirà di affrontare un qualsiasi privato.

(Ci si sente con qualcuno di voi domani pomeriggio, poi metto in Rete un pezzo della mia ultima pubblicazione).

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