lunedì 21 maggio 2018

Visite guidate

Si è parlato di un paio di argomenti che m’interessano da anni, nella scorsa settimana: il lavatoio lungo via M. Colonna e il Parco delle Rimembranze. Nelle passeggiate per la mia prossima pubblicazione, sono passato un paio di volte davanti al primo nel mese scorso e ho messo i piedi dentro il secondo – in genere, uno lo guarda da una certa distanza.
Mi hanno dato una pessima impressione, le immagini web del lavatoio imbrattato di vernice spray – a disposizione di moltissimi –, riguardavano anche me, in qualche maniera. Si tratta secondo me d’ignoranza collettiva più che di generico vandalismo di pochi adolescenti. Nonostante ciò, trovo giusta la denuncia rivolta al sindaco da parte dei residenti nella zona.
È un caso diverso quello del parco retrostante Castello Orsini. Sono passato da quelle parti sotto l’Epifania, al tempo della prima lettera pubblica (Augusto Di Bastiano) e ho scritto che il degrado di quel posto è legato all’età dei suoi frequentatori: basta farci tornare gli anziani, quelli di mezz’età e i giovani genitori con i bambini – non è semplice d’accordo. Entrandoci alcuni giorni fa invece, ho notato alberi malati – quasi tutti. (È un parco dopotutto: fai poco o per niente caso alla panchina devastata, ai vialetti ingombri di foglie, al lampione messo fuori uso o all’origine della sua denominazione) La situazione è peggiore di quella che si parava davanti agli occhi passeggiando in piazza A. Torlonia e probabilmente bisognerà tagliare quasi tutte le piante presenti. Ecco, non è esattamente una questione di «manutenzione ordinaria» o di arredo urbano com’è stato scritto nelle lettere che hanno segnalato il caso. È bene ricordare che tale situazione è stata innescata dall’infausta «potatura» seguita al restauro del castello (Spallone1).
Scrivo tutto questo perché nell’inverno scorso ho ribattuto talvolta sprezzantemente a chi criticava l’«aspetto» di piazza A. Torlonia all’inizio dei lavori. Non ho idea di quello che succederà agli alberi malati del Parco delle Rimembranze, nel breve termine: rientrano nel novero delle piante da abbattere e piantare nuovamente? È istruttivo metterci i piedi per rendersi conto della condizione delle piante in quella zona. Uscirà probabilmente, alla fine, uno studio sulla vegetazione che si trova nell’area di Castello Orsini che confermerà le impressioni di chi avrà visitato quella zona. Una volta abbattuti gli alberi, è bene recarsi sul posto anche per sincerarsi nuovamente dalle sezioni dei tronchi circa l’esattezza delle nostre elucubrazioni e del giudizio di qualche agronomo.

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