venerdì 4 maggio 2018

Turnaround

Ho finito il pezzo che dovevo scrivere per venerdì prossimo, pubblicherò la parte finale sul blog tra qualche giorno. Avrei voluto occuparmi di una serie di fatterelli diversi tra loro in queste due settimane; con il senno di poi ho costatato che essi sono tutti ispirati dal modo attuale di concepire la politica: la mera occupazione del potere.
Augusto Di Bastiano chiede di riqualificare la zona adiacente alla stazione ferroviaria (17 aprile). Scorrendo la cronaca di altre (grosse) città mi capita di leggere, oltre alle lamentele, anche delle proposte. Ho citato più di una volta la questione «scali ferroviari» a Milano. Tutto questo va anche nella direzione di avere uno straccio d’idea rispetto quel pezzo – importante – di città. (È simpatica questa, perché racconta qualcosa che si conosce in pochi: «vane le segnalazioni dei bagni di servizio chiusi all’interno della stazione»; io ne avevo scritto nella mia ultima pubblicazione, a gennaio).
Fuochi artificiali in un pezzo di Germanico Patrelli (MarsicaWeb, 20 aprile); si parte da un film di genere (The Day After, 1983) per criticare l’attuale assessore all’Ambiente definito «efferato». (Efferato: «Feroce, barbaro, inumano; più che della persona, si dice dell’azione commessa con ferocia e crudeltà, o dei sentimenti», Treccani dixit). Piazza A. Torlonia non si presenta come dopo un attacco che distrugge delle testate atomiche («ICBM» = Intercontinental Ballistic Missile. Montavano testate nucleari): il calore sviluppato distrugge soprattutto la vegetazione. I dati preoccupanti sulla situazione degli alberi in piazza A. Torlonia circolano sui mezzi d’informazione dalla scorsa estate. Anche in questo caso: la stessa persona anziché scrivere su una testata fosse l’assessore, avrebbe lasciato correre – negli ultimi quattro-cinque mesi del 2017 –, o avrebbe preso un qualsiasi provvedimento? «efferato assessore al verde sintetico»: la moda è stata lanciata durante la scorsa Amministrazione, non ricordando male.
C’entra la politica anche nella pubblicazione di una notizia riguardante la «paura per le nostre figlie» di alcuni abitanti di via del Cerreto (30 aprile): l’accenno semplicemente.
Circola ancora sul Centro di stamattina la polemica sulla scritta di Forza Nuova contro l’Anpi nel parcheggio dell’ospedale, incollata la notte dello scorso 24 aprile. È stata rimossa da poco detta scritta; Mario Casale si chiedeva se tale ritardo fosse imputabile a: «Connivenza, complicità o un consenso […]?» (2 maggio). (Al posto dei destinatari l’avrei fatta sparire, senza solleciti al Comune e vari comunicati alle testate giornalistiche).
(Radio Serva). Il baldacchino per i fuochi del 26 è stato smontato il 30 aprile; rimane tuttora davanti alla cattedrale la sabbia – si tratta di piazza Risorgimento.
(Riprendo a fare il blogger vecchia maniera: domenica 29 aprile anziché incrociare il classico bicchiere lasciato dai tiratardi dalla notte precedente, ne ho visti ben cinque). Ben risentiti, in ogni modo.

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