mercoledì 23 maggio 2018

il dito e la Luna

Gli studi universitari mi hanno portato a interessarmi di numeri, in qualche maniera. Ho ripreso su questo blog i dati degli ultimi tre censimenti (annuali) riguardanti la nostra regione: l’Abruzzo perde oltre 3mila residenti l’anno – da un triennio. (Consigliavo di stare tranquilli, all’inizio).
Ho poi accennato anche al fatto che l’occupazione, negli ultimi anni, è cresciuta solo nei maggiori centri italiani: città con almeno mezzo milione d’abitanti. (Ripreso anche questo dato dalla stampa nazionale).
Una notizia inquietante ha riguardato l’Abruzzo per il suo registrare in Italia la più alta percentuale dei giovani che lo abbandonano per lavorare altrove. (Niente giovani, niente ripresa economica).
È poi arrivata la doccia fredda giorni addietro. L’Istat prevede che tra mezzo secolo l’Italia sarà abitata dai nove decimi dell’attuale popolazione. Non solo. Gli italiani abiteranno preferibilmente nelle grosse città. (La conurbazione sulla costa adriatica non è una grossa città).
(In fine). Un sindacato che non nomino, si è posto il problema di chi lavora nella scuola – solo in quel posto –, e potrebbe avere dei problemi di occupazione legati al minor numero degli studenti, a breve…

Inutile ricordare che simili notizie non interessano le nostre testate locali – ognuno è libero di pubblicare ciò che ritiene opportuno –, perciò non si trovano in giro analisi o commenti di sorta. In Abruzzo non si è parlato per nulla, a livello di partiti politici e amministrazioni, di simili inquietanti questioni. Si avvicinano le elezioni regionali, nonostante tutto, sarà simpatico leggere di «sviluppo» e simili amenità sui programmi elettorali.

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