Sono stato per la prima volta dentro
un’isola pedonale a ventidue anni (Frankfurt am Main); ho smesso di parlarne
con i compaesani prima di raggiungere quota 30: tempo e fiato sprecati in un
posto del genere. (Come me, due generazioni d’ambientalisti). Non a caso, ho
scritto il 31 luglio – a sessantatré anni: «Dagli anni Novanta, hanno discusso
d’isola pedonale i vari sindaci e le associazioni dei commercianti – ignoro
quanto favorevoli i primi, mentre i secondi sono sicuramente contrari. È uno
schema certo inconsueto nella Penisola e altrove che invece vede come
proponenti le associazioni ambientaliste mentre dall’altra parte si registra
l’ostilità delle associazioni dei commercianti». Più di uno è rimasto deluso dell’atteggiamento dei partiti che
fanno riferimento alla sinistra, nelle vicende dei giorni scorsi. Butto giù
qualcosa.
(Premessa. L’ambiente per me, per
decenni, è rappresentato dallo smaltimento dei rifiuti e dalla conservazione
degli ambienti fluviali; negli ultimi anni è l’attenuazione degli effetti
legati ai cambiamenti climatici come colpi di calore, flash flood, eccetera – eliminare le acque che raggiungono periodicamente
il sottopasso di via don G. Minzoni da Borgo Pineta con altre tubature, è una
soluzione che mi lascia perlomeno scettico).
Tra la seconda metà degli anni Ottanta
e i primi di questo secolo, è andata proprio in quel modo in Italia: le amministrazioni di sinistra
erano generalmente più attente, sensibili
delle altre alle questioni ambientali. Abbiamo visto tutt’altro ad Avezzano. Negli
ultimi decenni si sono registrate solo un paio d’amministrazioni assimilabili a
quel colore politico, da noi: Spallone2 (1997-2002) e Di Pangrazio (2012-17).
Almeno io – per quello che può valere –, ho già espresso un giudizio negativo su
tutt’e due. Spallone aveva dato il meglio di sé nell’amministrazione precedente
(1993-97), ricavando un alto numero di parcheggi nel Quadrilatero: la crisi di
quella zona parte da lì. (I parcheggi e le corsie sono legati: lo capiranno mai,
i pittoreschi sostenitori di «più automobili al centro»? Almeno una mezz’idea sull’incomprimibilità
dei solidi…). Ecco spiegato perché io non ne ho scritto nemmeno un rigo.
Il locale Partito Democratico in
quest’occasione ha giocato a fare «l’italiano»: «come suggerito dai
rappresentanti di categoria, saranno valutate e sottoposte agli organi tecnici
e politico-amministrativi dell’Ente iniziative di sostegno economico, a fini
perequativi, per i potenziali disagi derivanti dalle opere in discussione», 2
agosto 2018. (Come recita il vecchio adagio: «Mi faccio pagare per nuovo»).
Proseguo su questa linea. In questa
vicenda, M5s ha diplomaticamente benaltrato
per non scontentare le due fazioni. (Non è una buona tattica in generale, lo è ancor
meno quando si gioca di rimessa). Non ho capito perché Massimo Verrecchia pur
appartenendo allo stesso schieramento dell’amministrazione De Angelis, la
attacca con accanimento sulle piste ciclabili. In proposito, l’uomo politico
chiede – non si capisce bene a chi: «L’architetto Alessandro Tursi ha parlato
come progettista o come Presidente di Legambiente Fiab Giulianova?», 26 luglio
2018. Ammesso che Verrecchia abbia avuto tutta questa curiosità, perché non
mettere i piedi nell’aula consiliare e ascoltare, chiedere di persona, lo
scorso 24 maggio oppure farsi raccontare da chi ha assistito alla presentazione
di quel progetto? Potrei sbagliarmi: Legambiente (Roma) è un’associazione, Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta
– Milano) un’altra. Tenta poi, in
maniera maldestra, il ricorso all’argumentum
ad hominem. Egli non attacca né il comune d’Avezzano (committente), né
l’università La Sapienza (Roma) bensì le presunte idee politiche di un professionista per mettere in cattiva
luce un suo progetto. La prima associazione
è «guidata da molti esponenti di sinistra» mentre non è dato sapere se vale la
stessa considerazione per la seconda (sono post-paleofascisti, secessionisti, trumpisti?
Tanto per restare coperti a destra in questi tempi d’incertezze). Un (presunto)
comunista – neanche fossimo ai tempi della Guerra fredda – è perciò necessariamente un pessimo progettista:
egli non può fare altro che proporre, firmare robaccia, anche pericolosa. (È
questo, come si è detto, un escamotage
retorico per delegittimare il progetto delle piste ciclabili – argomento che però
egli aggira con disinvoltura). Potendo
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Buon Ferragosto a tutti.
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