L’elemento
più evidente nella contestazione al restyling
in piazza del Mercato è il provincialismo, come ho scritto in diverse occasioni.
Un giovane
ingegnere ha tratteggiato la gestione del verde
pubblico urbano – non riserve né parchi naturali o Faggete Vetuste –, nei giorni nostri; ne rappresento una
parte. Mettendo a dimora l’essenza XYZ
che vive tra i 100 e i 120 anni, devo far mettere in conto ai posteri
di buttarla giù prima che essa raggiunga i 90.
(Recidere per sostituirla con una nuova pianta, si capisce). Domanda: ha
modificato qualcosa una tale informazione, anche le altre, dallo scorso 13
agosto, nel dibattito su quella parte del progetto? No, nessuna confutazione,
smentita, precisazione; i capi impegnati in quella «battaglia», hanno tirato
dritto come se niente fosse, perché i politici
di un certo tipo, non si pongono limiti di sorta a differenza degli amministratori
pubblici o dei tecnici – che in casi
del genere un manuale o qualche libro, loro almeno lo sfogliano. A proposito:
chi è quello sprovveduto che propone o addirittura progetta (firma), costruisce
e collauda – in tempi di «bombe d’acqua» – una qualsiasi copertura sotto alberi vecchi almeno novant’anni?
Più di una
persona – anche qualcuno che stimavo –, ha tirato fuori l’infelice battuta del
«forno a microonde» a proposito della copertura di vetro. Mi è capitato di
disegnare qualche soluzione del genere per animare la planimetria di una piazza
o uno slargo in scala 1:1000, quarant’anni
fa, come molti altri studenti di Architettura. È senz’altro criticabile la
soluzione che al momento si sta attuando (ampiezza,
forma, struttura) come ogni progetto, peccato però che però questo non sia
successo – poteva anche essere proposto un altro
sistema o marchingegno per attrarre gente in quel posto. Qualcuno si è invece
rivolto alla propria cucina in cerca di consigli. (Inoltre). Perché sono stati
inventati, negli anni Cinquanta del secolo scorso, gli shopping center? (Infine – questa è facile). È sicuro che una qualche
copertura non sia mai stata proposta prima – casomai meno estesa e in piazza
Risorgimento – da qualche altro sindaco, senza che qualcuno abbia detto o scritto
contro mezza parola?
Passando
in quel luogo il giorno seguente lo sfoltimento delle piante, la mia attenzione
è stata attratta dalle facciate degli edifici che costituiscono (ciò che resta di) quella moderna piazza più che dai
fusti degli alberi. (La piazza è un elemento dell’architettura europea, non della botanica).
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