lunedì 26 agosto 2019

à rebours

L’elemento più evidente nella contestazione al restyling in piazza del Mercato è il provincialismo, come ho scritto in diverse occasioni.
Un giovane ingegnere ha tratteggiato la gestione del verde pubblico urbano – non riserve né parchi naturali o Faggete Vetuste –, nei giorni nostri; ne rappresento una parte. Mettendo a dimora l’essenza XYZ che vive tra i 100 e i 120 anni, devo far mettere in conto ai posteri di buttarla giù prima che essa raggiunga i 90. (Recidere per sostituirla con una nuova pianta, si capisce). Domanda: ha modificato qualcosa una tale informazione, anche le altre, dallo scorso 13 agosto, nel dibattito su quella parte del progetto? No, nessuna confutazione, smentita, precisazione; i capi impegnati in quella «battaglia», hanno tirato dritto come se niente fosse, perché i politici di un certo tipo, non si pongono limiti di sorta a differenza degli amministratori pubblici o dei tecnici – che in casi del genere un manuale o qualche libro, loro almeno lo sfogliano. A proposito: chi è quello sprovveduto che propone o addirittura progetta (firma), costruisce e collauda – in tempi di «bombe d’acqua» – una qualsiasi copertura sotto alberi vecchi almeno novant’anni?
Più di una persona – anche qualcuno che stimavo –, ha tirato fuori l’infelice battuta del «forno a microonde» a proposito della copertura di vetro. Mi è capitato di disegnare qualche soluzione del genere per animare la planimetria di una piazza o uno slargo in scala 1:1000, quarant’anni fa, come molti altri studenti di Architettura. È senz’altro criticabile la soluzione che al momento si sta attuando (ampiezza, forma, struttura) come ogni progetto, peccato però che però questo non sia successo – poteva anche essere proposto un altro sistema o marchingegno per attrarre gente in quel posto. Qualcuno si è invece rivolto alla propria cucina in cerca di consigli. (Inoltre). Perché sono stati inventati, negli anni Cinquanta del secolo scorso, gli shopping center? (Infine – questa è facile). È sicuro che una qualche copertura non sia mai stata proposta prima – casomai meno estesa e in piazza Risorgimento – da qualche altro sindaco, senza che qualcuno abbia detto o scritto contro mezza parola?

Passando in quel luogo il giorno seguente lo sfoltimento delle piante, la mia attenzione è stata attratta dalle facciate degli edifici che costituiscono (ciò che resta di) quella moderna piazza più che dai fusti degli alberi. (La piazza è un elemento dell’architettura europea, non della botanica).

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