sabato 10 agosto 2019

Nuove cronache paesane

La precedente correzione è derivata dalla lettura di un comunicato apparso sul sito di CoNAlPa, lo scorso 7 agosto. Mi sono fidato; ne propongo alcuni brani utili a consolarci come avezzanesi: si capirà il motivo.
Comincia così: «Il bucolico scenario della Piazza del Mercato a Avezzano». Chiedo soccorso alla solita, amata Treccani. bucòlico (ant. buccòlico) agg. e s. m. [dal lat. bucolĭcus, gr. βουκολικός «pastorale», der. di βουκόλος «pastore di buoi»] (pl. m. -ci). Vabbè…
Segue questa poco felice intrusione nel campo dell’architettura: «Esemplari veramente spettacolari […] che regalano armonia e eleganza al tessuto urbano». Sutor, ne ultra crepidam
Questo è confusionario: «Il progetto di restyling, fortemente voluto dalla precedente amministrazione, prevede la copertura con pannelli di vetro sostenuti da una serie di strutture in acciaio. Altro che verde urbano!». Stanno parlando di una piazza, non di un giardino pubblico, un parco, un orto botanico o una riserva naturale. E poi, come fai reggere i pannelli di vetro proposti: rami, corde di canapa, fuscelli, pagliuche?
La cosiddetta piazza del Mercato è, per i miei coetanei e quelli più avanti con gli anni, certo un «luogo ricco di ricordi»; casomai non ricco «di natura». Ve ne sono diversi di posti più interessanti da un punto di vista naturalistico dentro Avezzano – per chi la conosce, s’intende. Se è davvero tanto importante, perché non premere, brigare per ottenere un qualche vincolo dagli uffici competenti, più che rivolgersi periodicamente ai mezzi d’informazione? (Il mio è un modo di pensare da ambientalista a differenza del loro).
L’ambientalismo – non solo quello – qui, va a farsi benedire: «I cittadini saranno privati di una fondamentale protezione contro l’inquinamento e l’isola di calore». L’inquinamento (da gas di scarico delle automobili) si combatte riducendo il numero delle fonti inquinanti. Un medico mette a stecchetto il proprio paziente cinquantenne perché è meglio evitare di farsi venire un tumore o un infarto che sottoporsi poi alle cure più avanzate, raffinate, esclusive. Ancora. Il citato calore è trattenuto dai materiali che noi utilizziamo per coprire il suolo: dobbiamo perciò eliminare tali superfici (asfalto, cemento, mattoncini) soprattutto quando sono superflue. Qualcuno rimprovererà: e i flash flood?
Catastrofismo à la Facebook sul sito di un’associazione, per finire. «Ma ne riparleremo quando Piazza del Mercato sarà il forno a microonde di Avezzano». Dietro questo brano vi sono anche un’idea catastale dello spazio e la non conoscenza del posto di cui si sta scrivendo. Non ho la minima idea se si tratterà ancora di questa vicenda una volta avviata la campagna elettorale per le Amministrative 2020 – quella vera e propria, non questo strascico polemico tra ex consiglieri comunali. (Homo sapiens non resiste alla metà del calore presente dentro un forno a microonde, potendo interessare).

P.S.: dovrei aggiungere qualcosa.

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