Riprendo
il Rapporto Svimez – si tratta in realtà di alcune anticipazioni. Non si sono
sforzate in modo particolare le testate giornalistiche a elaborare qualche
pensiero, considerando il periodo dell’anno e hanno preferito pubblicare degli
stralci.
«l’Italia
farà registrare una sostanziale stagnazione, con incremento lievissimo del Pil
del +0,1%», «L’indebolimento delle politiche pubbliche nel Sud incide
significativamente sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini. Il divario
nei servizi è dovuto soprattutto ad una minore quantità e qualità delle infrastrutture
sociali e riguarda diritti fondamentali di cittadinanza: in termini di
sicurezza, di adeguati standard di istruzione, di idoneità di servizi sanitari
e di cura» in Sud, Svimez: “Spopolamento
e Pil sottozero. Torna ad allargarsi la forbice con il Centro-Nord”, in «LaRepubblica»
1 agosto 2019.
«Negli
ultimi 15 anni quasi due milioni di meridionali si sono spostati al Centro Nord
Italia. In sostanza, sono di più i meridionali che emigrano dal Sud per andare
a lavorare o a studiare al Centro Nord e all’estero che gli stranieri immigrati
regolari che scelgono di vivere nelle regioni meridionali. […] Questa dinamica
determina soprattutto per il Mezzogiorno una prospettiva demografica assai
preoccupante di spopolamento, che riguarda in particolare i piccoli centri
sotto i 5mila abitanti», in Rapporto
Svimez 2019 | Due milioni di meridionali verso il Nord: “Altro che
immigrazione, è questa l’emergenza”, in «Today» 1 agosto 2019. (Hanno
scritto qualcosa loro).
«I segnali
di rallentamento apparsi in Europa nella prima metà del 2018 “hanno ridotto le
prospettive di crescita dell’intera area, tuttavia l’Italia subisce un
rallentamento che riallarga la forbice rispetto alla media europea. Siamo
l’unico Paese, a parte la Grecia, che non ha ancora recuperato i livelli pre
crisi”», Rapporto Svimez: «Pil sotto lo
zero nel Mezzogiorno, spettro recessione», in «IlCorriereDellaSera» 2
agosto 2019.
Quanto
interesse ha suscitato il citato rapporto in una regione interessata dallo
stesso? Pochissimo, prevedibilmente; niente nella Marsica.
«In
Abruzzo la popolazione ad inizio 2017 era a quota 1.322.247, e con un saldo
naturale -411.908 e saldo migratorio 178.190, si arriva a un totale di 233.718
abitanti in meno nel 2065 quando, secondo le previsioni, la popolazione arriverà
appena a quota 1.088.529». La stessa testata pubblica anche qualche stralcio di
Camillo D’Alessandro (Pd) riguardante l’attualità politica: «In questo contesto
il [Sud] sprofonda con divari incolmabili laddove passasse l’autonomia
richiesta dalle Regioni Lombardia e Veneto. Nel Nord vengono investiti in opere
pubbliche 278 euro [pro-capite] a fronte dei 102 euro nel Sud». Sono d’accordo,
indubbiamente. (Tutto questo si trova in: Rischio
spopolamento nel Mezzogiorno e in Abruzzo, “Servono investimenti”, in «AbruzzoWeb»
2 agosto 2019).
Nessun commento:
Posta un commento