martedì 20 agosto 2019

Certiangolisegreti

Si è continuato a discutere di piazza del Mercato anche sotto Ferragosto; mi è capitato di parlarne con gente che normalmente si disinteressa di certi argomenti. Io mi sono lamentato più volte della mancata contestazione del progetto in senso stretto. La novità di questi ultimi giorni è che si è fatto vivo su una testata giornalistica uno degli estensori, chiarendo alcuni punti.
(Solo) AvezzanoInforma ha pubblicato – sotto un titolo chilometrico che vi risparmio – una lettera di Giuseppe Angelosante (13 agosto 2019), da cui estraggo un brano. Il professionista ha appena affermato che non tutte le piante sono adatte per il verde pubblico, così prosegue: «L’errore è stato fatto al momento della messa a dimora, scegliendo l’essenza sbagliata; oppure venti o trenta anni fa, quando sarebbe stato opportuno operare di ringiovanimento, come da manutenzione prevista nelle aree urbane». Angelosante descrive perciò un paio di errori commessi dagli avezzanesi nel secolo scorso: il primo durante la costruzione del centro direzionale – negli anni Venti –, il secondo a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta. (Quel pezzo mi riporta alla mente un episodio simile. Anni addietro – luglio 2013 –, io raccontai con leggerezza su questo blog il taglio di diversi begli alberi in piazza B. Orlandini e via G. Garibaldi; da lì scattò una protesta del WWF. Qualcuno dell’allora Forestale fece capire, privatamente, a noi quattro gatti che contestavamo come fosse un errore chiedere di piantare delle nuove robinie perché considerate infestanti – provengono dal Nord-America. Ecco, parlando di storia, non bisogna prendere per oro colato tutto ciò che ci giunge dal passato).
L’ingegnere denuncia il mancato utilizzo di una metodologia per quanto riguarda il verde pubblico urbano, nel caso più recente. Nel senso che da almeno vent’anni – stando alla sua datazione – non si è intervenuti adeguatamente nella manutenzione del verde. (Lì, mi sono chiesto: quanto sono rimasto indietro? Anche: in cosa consiste una tale operazione nel 2019?).
Poco prima, lo stesso aveva precisato: «l’amministrazione ha voluto affiancare alla riqualificazione della piazza un intervento di manutenzione del patrimonio arboreo, che non è solo potatura, ma anche e soprattutto il ringiovanimento, previsto quando un albero, anche se non malato, raggiunge dimensioni incompatibili con il tessuto urbano». Ergo, il taglio degli alberi, la conseguente messa a dimora e la copertura di vetro, sono due progetti distinti.
Conoscendo la citata situazione, avrei pubblicato – dagli inizi di giugno – ciò che avete finora letto su questo blog? In buona parte sì, sarebbe stata diversa l’impostazione e ridotto il numero dei post; io ignoravo – se non si fosse ancora compreso – che si trattava di progetti da avviare in sequenza, nello stesso cantiere.
Ieri sono iniziati i lavori veri e propri. Ne so abbastanza adesso, circa la sistemazione di piazza del Mercato portata avanti dalla passata Amministrazione? No, mi manca ancora qualcosa.

(Auguri a Enrico Rava, ovviamente).

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