[…]
Lo scorso 25 febbraio è stato finalmente immesso in rete il portale che
raccoglierà le proposte dei cittadini circa il restyling del centro e
l’isola pedonale. (Ci mancava la piazza del nuovo comune o la
Riserva del Salviano…).
Si
leggeva (è mio il grassetto) tempo addietro: «Trascorsi ormai 4 anni dei 5 del
suo mandato, il sindaco-manager ha infatti confermato che non inizierà i
lavori per la riqualificazione del centro città ribadendo che affiderà la
decisione ad un sondaggio on-line» – Il sindaco Di Pangrazio ammette il
fallimento della sua amministrazione: non attuerò il mio programma di mandato,
in «AvezzanoInforma» 9 febbraio 2016. Più chiaro di così… È in corso anche un
sondaggio – commissionato da chi? – sul gradimento del nostro sindaco e non è
necessario essere degli indovini per immaginare che il primo cittadino ne
uscirà con le ossa rotte. Il valore di tale screening è perciò prossimo
allo zero con il primo cittadino vicino alla scadenza del mandato; in una
città, dove i sindaci obbediscono senza fiatare ai capricci delle lobby
(costruttori, commercianti). Altro che «ridare voce ai cittadini». (I sistemi
tradizionali per conoscere le esigenze delle persone, invece?).
Poteva
mancare l’allegro starnazzare dei partiti dell’opposizione una volta lanciata
l’idea della consultazione? Vogliono loro – a differenza della maggioranza –
l’isola pedonale? No. Sono anche loro contrari a quei nemmeno duecento metri
di strada della «crocetta». (I nostri partiti politici sono tutti contrari
all’isola pedonale però sono sempre pronti a evocarla).
Potendo
interessare: nelle ultime domeniche manca l’area pedonale. […] [27 febbraio
2016]
Ho
tirato fuori di recente un dato: nove avezzanesi su dieci abitano
in periferia. (In periferia, non in un quartiere: il secondo è ben altra cosa).
La
consultazione in corso dispone perciò che una persona residente in un posto
privo di pubblica illuminazione, caditoie stradali, marciapiedi, alberi,
negozi, giardino pubblico, scuola, uffici, piazza e altro, egli denunci le
mancanze – a suo dire – riferibili al centro. Tu vivi in mezzo al fango in caso
di pioggia o neve e proponi i sampietrini, la fontana monumentale, i marmi, il
porticato o le piastrelle, lungo corso della Libertà o via Cataldi; non ti
rendi conto che i tuoi sogni se realizzati, non migliorano certo la tua
residenza, i suoi dintorni e servono per allontanarti ancora dal Quadrilatero. […]
«Vogliamo
la partecipazione attiva della cittadinanza», ma l’Amministrazione ha scelto un
mezzo – internet – scarsamente o per niente frequentato da una parte
consistente della nostra popolazione (anziani, vecchi) che invece potrebbe
fornire spunti utilissimi. (È tutto dire anche la formula delle «due puntate»
per partecipare). Spero solo, che qualcuno approfitti del portale per visionare
il vecchio Piano del traffico, tanto per avere un’idea della città dove vive
sicuramente migliore e soprattutto utile rispetto alle amenità propalate dai
commercianti e diffuse integralmente dai locali mass media negli ultimi decenni. [28 febbraio
2016]
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