domenica 27 gennaio 2019

R19 (cuts)

Sto elencando le differenze tra la mia impostazione della politica regionale e quella dei partiti e liste che parteciperanno alla competizione del prossimo 10 febbraio, in questa serie.
Il programma elettorale del raggruppamento standard è un mero riempire delle caselle: come intervenire nei vari settori (sanità, trasporti, istruzione ecc.). Secondo la propria sensibilità politica, ça va sans dire. È quello che succede comunemente andando a ritroso negli anni: Zero, Novanta, Ottanta del secolo scorso, eccetera. Si può affermare che tutto ciò funziona quando vanno bene le cose in una comunità e nel luogo che la contiene. È il nostro caso? Non tira certo aria di rivolgimenti sociali, di rivoluzioni all’orizzonte però di declino, sì come ho raccontato in precedenza – l’ho ripreso da documenti pubblici.
Nell’ultimo post ho citato gli 864 siti inquinati (poco, tanto, così-così) in Abruzzo; ci si accorgerebbe che in una terra di ex pastori come la nostra, vi è una buona fetta di territorio in cui non portare nemmeno a brucare le pecore, sommando l’estensione complessiva degli stessi. Una popolazione non beve l’acqua quando essa è inquinata, ma anche un’industria, un laboratorio avrebbe qualche piccolo problema in un caso del genere.
A distanza di dieci anni dal terremoto dell’Aquilano, è stata capita la lezione da parte degli abruzzesi? Penso di no, nemmeno in occasione dei terremoti più recenti sulla costa. Di quanto è cresciuto il numero delle costruzioni anti-sismiche?
Sono state segnalate delle frane in corso negli anni passati, ancora sulla costa, fino alla notizia nella cronaca locale. Le istituzioni non sono intervenute in tempo. La mia domanda è: chi è quel pazzo che investe in un territorio tanto disastrato?
Il 25 è stato presentato uno studio dell’Arta; non se n’è parlato nel web, ho letto giusto qualche riga il giorno seguente sfogliando Il Centro.
https://www.artaabruzzo.it/download/pubblicazioni/relaz_stato_ambiente_abruzzo_2018_abstract.pdf

1 commento:

  1. "I agree" ( quoting Einstein - Fort Alamo '44)
    Approfitto per salutare
    Enrico

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