sabato 19 gennaio 2019

R19

Spulciando la cronaca «elettorale», ho notato che altrove si critica, s’irride il cambio di casacca di numerosi politici mentre tutto tace nella Marsica. Si è ripetuta una simile situazione, il 18 gennaio per la cerimonia di Rigopiano. Alcune testate nazionali hanno avuto da ridire, polemizzato – a torto, a ragione, non interessa – per la presenza di un paio di alti rappresentanti governativi alle manifestazioni mentre in Abruzzo è filato tutto liscio come l’olio.
Riprendo una questione che mi è sempre stata a cuore. Il brano è questo: «La riflessione di Benigno D’Orazio (FdI), presidente di Ambiente e/[è] vita, a margine della visita di Salvini a L’Aquila per lanciare la candidatura di Marco Marsilio». (Si trova in: Nonostante Marsilio, in «IlCapoluogo» 7 gennaio 2019). Orbene, Ambiente e/è vita appartiene alla galassia ambientalista da anni; tra le nostre consuetudini non codificate, vi è quella di non eleggere persone con una tessera di partito in tasca negli organismi dirigenti e perciò come presidente: ne va di mezzo non solo l’affidabilità dell’associazione ma anche delle altre che operano nello stesso segmento. Nel caso citato, si tratta addirittura di un intervento politico.

Ho finalmente letto qualcosa in sintonia con quanto scritto nel precedente post: «Il Territorio Peligno si sta spopolando e invecchiando, […] viene tagliato fuori dai traffici ferroviari con la bretella di Pratola Peligna, è stato sottoposto a pesanti tagli nel sistema dei trasporti su gomma», in «CorrierePeligno» 17 gennaio 2019. Il fenomeno si è manifestato prima che altrove nella nostra regione e sta colpendo duro, in quelle parti.

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