(Umarell).
Ieri è stato pubblicato l’elenco definitivo dei candidati alla poltrona di
governatore e a quelle di consigliere regionale; ho invece ascoltato altro in
giro, una questione certo più leggera.
Tra il serio e il faceto – più sul
secondo in realtà –, più di uno ha commentato un comunicato riguardante una
targa: «Trascorsi sette anni tre sindaci e a nessuno è importato rimettere a
posto quella lapide», MarsicaLive. La
targa in questione, è di via don Orione (san Luigi Orione più che «Via Don
Orione Padre dei Poveri»), finita male – sarebbe interessante anche ricordare come – nel 2011, come segnalato nuovamente
da Augusto Di Bastiano. (Era facilissimo benaltrare).
Con qualcuno mi sono rifugiato dietro
il mio conflitto d’interesse avendo a suo tempo raccontato la fine ingloriosa
della targa di marmo nella piazza principale (2006), sul primo blog e in
seguito ho semplicemente segnalato il fatto sulla mia pubblicazione riguardante
la Piazza (2009). La cosa mi fece un po’ arrabbiare, ma non mi scandalizzai
eppure si trattava di una questione che riguarda tuttora tutti gli italiani (piazza del Risorgimento). Non ho scritto mezza
parola nel blog neanche nel 2011, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia:
quale miglior occasione? Non ho perciò nessun conflitto d’interesse – non mi
andava di parlarne in realtà –, perché né a suo tempo né poi, mi sono rivolto mai
a uno dei tre sindaci per far apporre nuovamente una targa quell’intitolazione
nella piazza centrale d’Avezzano.
Tra alcuni mesi, nel libro che sto scrivendo sulla periferia, accenno al fatto
che diverse vie non sono indicate con una targa – si tratta di una
pubblicazione, un’iniziativa editoriale e l’attuale sindaco può sorvolare senza
porsi problemi di coscienza.
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