Ho già scritto qualcosa altrove sulle
prossime Regionali pur annunciando che me ne sarei tenuto alla larga. È per me
un’abitudine non votare alle Amministrative proprio come la passeggiata
mattutina. «nemmeno
scriverò qualcosa sulla campagna elettorale considerando la mia distanza –
anche di Avezzano – dai centri di potere (L’Aquila, Pescara)», 16 dicembre 2018; il candidato che secondo me
vincerà le elezioni è stato scelto tra Roma e Milano. Io penserò poco, invece,
all’argomento, per spiegare non tanto il mio disinteresse quanto una strana
rabbia che mi ha preso negli ultimi giorni.
A tutt’oggi gira solo un
programma elettorale, quello del centrosinistra – immagino che si chiami ancora
così; i vari leader nazionali accorsi
da queste parti, hanno mostrato di conoscere poco la situazione regionale. Non
a caso, un aquilano che ha percorso un buon pezzo di strada nel mondo del
giornalismo, ha pubblicato: «In parecchi hanno notato, in questa sua visita
abruzzese, che il leader della Lega a stento lo ha nominato, di fronte a sale
in cui ha pronunciato più la parola “Malta” e “porti” che la parola Abruzzo» – A.
De Angelis, L’Abruzzo è un test
elettorale per tutti. Si vota il 10 febbraio, con una dinamica nuova, in «HuffPost»
Italia 6 gennaio 2019. (Nel senso: si è parlato di una questione almeno
nazionale più che regionale).
Prendo dalla fine. Ho scritto più volte
del calo di popolazione abruzzese negli ultimi anni: è un dato pubblico (Istat) ed è preoccupante. Non
si è toccato finora tale argomento e penso che si continuerà così, anche perché
nessuno si piegherà a chiedere lumi, consigli altrove sul da fare. La nostra
regione ha imboccato la via del declino e non se ne parla nemmeno per sbaglio.
Ho raccontato anche la vicenda del cosiddetto corridoio adriatico; in breve: la direttrice Tiburtina Valeria sarà
impiegata da Pescara a Sulmona per far transitare merci e persone dirette a
Civitavecchia (e ritorno). La classe politica locale ha taciuto – non a caso li
definisco personaggi da operetta. Prima ancora, avevo lamentato lo scarsissimo
interesse dei governanti regionali riguardo all’esclusione dell’Abruzzo dal
progetto, dal circuito dell’Alta
velocità. In breve: siamo usciti dal «giro» che conta. (Ottenere un paio di treni
più veloci è un modo per consolarsi). Sono ancora queste le questioni importanti, per me e che non saranno toccate in
campagna elettorale e ancor meno dai prossimi governanti.
Ancora
il 16 dicembre 2018: «Ho pubblicato un pronostico, mesi addietro. Questo
era, secondo me, l’«ordine d’arrivo»: 1° Centrodestra, 2° M5s, 3°
Centrosinistra. Dimenticai di aggiungere che non ci sarebbe stata partita tra
il primo e gli altri. Prevedo all’incirca lo stesso oggi, nel senso che la
forbice potrebbe essere meno larga». A giudicare da tutte le liste presentate e da come sta impostando la propria
campagna elettorale Marco Marsilio, ritengo oggi che sia da invertire l’ordine
degli ultimi due. (Scriverò ancora qualcosina).
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