È semplice a questo punto ricavare
il ruolo che un simile tipo di persona ha esercitato nella Marsica. Da
adolescente ero abituato a considerare – come altri – gli intellettuali per le
loro pubbliche prese di posizione in campo nazionale, per i «manifesti» che
stilavano più che per il loro lavoro e perciò scarsamente o affatto somiglianti
a determinati tipi delle nostre parti. Era essenzialmente una questione di autonomia rispetto al potere politico.
(Per intendersi: c’è una differenza sostanziale tra Alfa che va da un editore o
stampa, diffonde un libro da solo e lo presenta in uno spazio privato e Beta
che se lo fa pagare – oppure, solo acquistare in parte – da un’amministrazione
e lo presenta al teatro comunale, al centro polifunzionale, al campo di calcio
o nell’aula consiliare. Beta non andrà mai contro una decisione di un
amministratore). Non ho perciò mai consultato o preso contatto con nessun pittore,
critico, fotografo, poeta o musicista nelle vertenze ambientali e «urbane»
degli ultimi trent’anni e passa, quando era opportuna una firma autorevole in
calce a una lettera o a una petizione per renderla più «pesante». (Oggi la
situazione è più limpida. Non ci pensa proprio nessuno a rivolgersi in simili
casi all’«autografo» o alla presenza a un incontro pubblico, di almeno un
rappresentante di quanti hanno pubblicato uno o più romanzi da quando c’è la
stampa digitale: sono delle persone che pur impazzando nel web, restano prive
di autorevolezza). Si trattava di gente che allora «sapeva tenere la penna in
mano»: insegnanti in genere o impiegati; persone che lavoravano per lo Stato o
con un impiego sicuro e il loro impegno (engagement)
risentiva perciò di tale condizione: non erano previsti assalti al cielo dalle
loro parti, nemmeno in lontananza. (Giova ripetere che – almeno ad Avezzano – i
migliori professori erano generalmente coscienti dei propri limiti e non
s’imbarcavano in intraprese fuori dalla loro portata, loro proponevano al
massimo un cineforum, un incontro-dibattito, un concerto, uno spettacolo;
seguivano la redazione del giornalino d’istituto. Oggi si registra una
situazione simile: alcuni insegnanti restano in contatto con i propri studenti nelle
diverse attività e dentro l’edificio scolastico). 4/8
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