venerdì 18 settembre 2015

Fine estate in città


Sul Messaggero (cartaceo) del 4 settembre, qualcuno ha di nuovo affermato che i marciapiedi del centro d’Avezzano sono troppo larghi. Larghi rispetto alla carreggiata. Domanda: si può affermare, in conformità a una legge o a un regolamento una cosa del genere? No.
Il ragionamento mostra soprattutto non conoscenza della storia recente e anche di quella contemporanea. (È mia l’espressione a proposito d’Avezzano: «città nata con i marciapiedi»). I marciapiedi sono già stati ristretti nella seconda metà degli anni Novanta per compiacere i commercianti. A dirla tutta da pedone: non sono larghi, per niente e la dimostrazione è il fenomeno degli ingorghi pedonali. Non puoi passeggiare con più di due amici per i trip di qualche esercente.
Non solo. Chi mette piede in un centro commerciale, che è uno spazio privato – fatte le dovute proporzioni – vede più genitori con carrozzina e più disabili accompagnati che nel Quadrilatero; domanda: perché? Per il semplice motivo che da quelle parti possono circolare in modo più agevole che al centro. Lì, loro possono andare in giro al riparo del fondo sconnesso, degli automobilisti che ostruiscono i passaggi pedonali, dei locali che nella stagione calda spargono tavoli e sedie ben oltre il consentito.

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