Il terremoto e la sua
narrazione, rientra anche nella vicenda dell’istituenda isola pedonale.
Il capoluogo marsicano fino
al terremoto più devastante era il classico paese dell’interno – un po’
cresciuto in verità, negli ultimi decenni – posto a cavallo di un’arteria (Tiburtina-Valeria). Nello schema della
nuova città, l’abitato è spostato verso nord; la piazza non è più uno spazio
irregolare, bensì un grosso (anche troppo, secondo me) rettangolo a metà strada
tra il municipio e la stazione ferroviaria. I due edifici e le relative piazze
istituiscono perciò una polarità –
fu rafforzato il collegamento tra i due temi collettivi. La pianificazione
post-terremoto si concentra sul Quadrilatero. È una città diversa dalla
precedente, altra quella degli anni Venti del secolo scorso.
È invece via Camillo
Corradini, il tronco principale dentro la testa degli avezzanesi e non da oggi.
Come mai? Si tratta di un luogo comune – forse una fissazione –, coltivato da
decenni, da chi passa la sua giornata dentro un negozio da quelle parti; ripreso
e messo in circolazione dai mass media
popolari. (Collega che cosa, dove sorge e dove si arresta via
Corradini? La domanda non è tanto perché è importante in generale tale via,
quanto: per chi conta così tanto?).
Tale strada è divenuta per
le politiche delle ultime amministrazioni, un’arteria di scorrimento tanto che
una decina d’anni fa sono stati fabbricati lungo il percorso degli
attraversamenti pedonali rialzati – non interessa se a norma o no. Tra non
molto una volta ristabilito il doppio senso lungo via Roma, assisteremo a un
tronco centralissimo che costeggia la piazza principale, in cui si procede a una
velocità maggiore che lungo la strada statale (SS 5): il contrario di ciò che si è registrato in Occidente negli ultimi
cinquant’anni. Sorge spontanea la domanda: il capoluogo marsicano degli ultimi
lustri somiglia più al borgo medioevale con spruzzate di Settecento andato
distrutto nella seconda metà degli anni Dieci o alla cittadina ereditata dalla
ricostruzione, a una città generalmente moderna?
Eppure la
Variante Spallone, una quindicina d’anni fa poneva l’accento – non importa
come: isola pedonale ma anche fosse striscia di travertino, erba o acqua sull’asse che gli avezzanesi non vedono né
percepiscono più. Nemmeno ha ignorato il sistema via G. Marconi-piazza
Risorgimento-corso della Libertà, il vincitore del concorso per il restyling della Piazza (2014).
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