mercoledì 16 settembre 2015

Another side


Il terremoto e la sua narrazione, rientra anche nella vicenda dell’istituenda isola pedonale.
Il capoluogo marsicano fino al terremoto più devastante era il classico paese dell’interno – un po’ cresciuto in verità, negli ultimi decenni – posto a cavallo di un’arteria (Tiburtina-Valeria). Nello schema della nuova città, l’abitato è spostato verso nord; la piazza non è più uno spazio irregolare, bensì un grosso (anche troppo, secondo me) rettangolo a metà strada tra il municipio e la stazione ferroviaria. I due edifici e le relative piazze istituiscono perciò una polarità – fu rafforzato il collegamento tra i due temi collettivi. La pianificazione post-terremoto si concentra sul Quadrilatero. È una città diversa dalla precedente, altra quella degli anni Venti del secolo scorso.
È invece via Camillo Corradini, il tronco principale dentro la testa degli avezzanesi e non da oggi. Come mai? Si tratta di un luogo comune – forse una fissazione –, coltivato da decenni, da chi passa la sua giornata dentro un negozio da quelle parti; ripreso e messo in circolazione dai mass media popolari. (Collega che cosa, dove sorge e dove si arresta via Corradini? La domanda non è tanto perché è importante in generale tale via, quanto: per chi conta così tanto?).
Tale strada è divenuta per le politiche delle ultime amministrazioni, un’arteria di scorrimento tanto che una decina d’anni fa sono stati fabbricati lungo il percorso degli attraversamenti pedonali rialzati – non interessa se a norma o no. Tra non molto una volta ristabilito il doppio senso lungo via Roma, assisteremo a un tronco centralissimo che costeggia la piazza principale, in cui si procede a una velocità maggiore che lungo la strada statale (SS 5): il contrario di ciò che si è registrato in Occidente negli ultimi cinquant’anni. Sorge spontanea la domanda: il capoluogo marsicano degli ultimi lustri somiglia più al borgo medioevale con spruzzate di Settecento andato distrutto nella seconda metà degli anni Dieci o alla cittadina ereditata dalla ricostruzione, a una città generalmente moderna?
Eppure la Variante Spallone, una quindicina d’anni fa poneva l’accento – non importa come: isola pedonale ma anche fosse striscia di travertino, erba o acqua sull’asse che gli avezzanesi non vedono né percepiscono più. Nemmeno ha ignorato il sistema via G. Marconi-piazza Risorgimento-corso della Libertà, il vincitore del concorso per il restyling della Piazza (2014).

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