Ho segnalato altrove le differenze tra i
vari commercianti ed esercenti occultate dietro lo spirito di corpo dominante
in quella categoria ed è conveniente ripetermi. Tra chi si lamenta – come
categoria – per gli affari che non vanno bene, noi troviamo sia chi ristruttura
il locale, si riposiziona sul mercato in qualche modo – in una parola: investe
nella propria attività – sia chi evita perfino di tinteggiare di quando in
quando il proprio luogo di lavoro. Lo scorso febbraio si è registrata un’altra
lamentela – a livello provinciale – legata agli affitti, ritenuti troppo alti.
È bene ricordare che tra i numerosi soci c’è anche chi possiede il locale. Non
solo, chi si trova in quella condizione dovrebbe far fruttare una mia vecchia dritta:
«ogni euro buttato sul centro dal Comune gli si ritorcerà contro». (Tutti
felici dopo l’istallazione delle bellurie al centro-centro da parte l’amministrazione
comunale, ma dopo qualche mese il proprietario chiede l’aumento). In fine. Il
comune spende cifre a molti zeri – soldi pubblici –, tra Eventi Estate, varie
manifestazioni natalizie al centro-centro e l’abbozzo di Notte bianca. Tale
turbinio di manifestazioni attrae nel Quadrilatero giusto il «turismo povero»;
non tutti gli esercenti sono in grado d’intercettarlo, un po’ perché poco
attrezzati, un po’ perché è un target
diverso da quello prefissato. (Disdegna non a caso i locali chic, l’orda proveniente dalla Piana. Poi
però, quegli esercenti si lamentano perché incassano quanto negli altri giorni).
Questa differenza di condizione e perciò di vedute, non indica però
effervescenza nel settore.
Ciò che conta in realtà è mantenere
immutato, alla bisogna, il potere di ricatto nei confronti dell’amministrazione
comunale in carica. (Non si spiegano altrimenti richieste bislacche come, tra
l’altro: «lavori di urbanizzazione» al centro). I commercianti non hanno fatto
altro che impiastricciare il Quadrilatero con le loro pensate. (La riduzione dei marciapiedi è stata invece
uno sfregio gratuito). Manca perciò il loro marchio, una loro impronta e tutto
ciò proprio per mancanza di elaborazione, di progetto.
L’élite che si è formata al tempo della
ricostruzione è mancata di visione, di spessore, perfino di semplici proposte;
Avezzano può essere definita come una città in cerca di autore. (La vicenda
dell’isola pedonale va inserita in questo quadro). (2/2)
Proviene da Facebook e non è mio, ovviamente:
RispondiEliminaVincenzo Ridolfi Caro Peppe il quadro che rappresenti è lo stesso da almeno un trentennio! Non c'è dubbio che la categoria sia tradizionalmente pigra e forse anche sottorappresentata ma non mi sento neanche di demonizzarla per il fatto che lamenta i problemi ormai cronici della nostra città. Sulla sproporzionata mole di eventi estivi (alcuni dei quali decisamente scadenti, ripetitivi e inutili) sono con te sottolineando peraltro la rabbia di quanti non avendo attività commerciali ricadenti nel quadrilatero sono hanno finito con l'essere emarginati e addirittura danneggiati dalla selvaggia programmazione estiva del Comune. Mi piacerebbe tanto che tutte le persone culturalmente preparate (e tu indubbiamente lo sei) che hanno a cuore le sorti della nostra città potessero confrontarsi su questi temi senza ipocrisie e interessi di categoria reconditi da tutelare, sintetizzando la nostra analisi in qualcosa di concreto. Diversamente, ognuno per il suo, non sarà andato oltre il puro esercizio verbale. Dai Peppe ci stai?